New York Times vende i suoi dati ad Amazon: la mossa strategica che fa tremare OpenAI?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 02.06.2025

Copertina del video: New York Times vende i suoi dati ad Amazon: la mossa strategica che fa tremare OpenAI? #1411

I contenuti dell'Episodio #1411

In questo episodio di Ciao Internet, mi immergo in una discussione affascinante e complessa sulla recente decisione del New York Times di vendere i suoi dati ad Amazon, nonostante la loro battaglia legale in corso con OpenAI per l'uso non autorizzato degli stessi. Accompagnato dall'avvocata Lucia Maggi, esploriamo le implicazioni legali e commerciali di questo accordo, discutendo dei diritti d'autore e delle possibili conseguenze per il futuro dei contenuti protetti. Tra un sorso di aperitivo e l'altro, ci addentriamo nelle sfide e nelle opportunità che le nuove tecnologie pongono al mondo dell'informazione.
Ciao Internet! In questa puntata parliamo di una notizia che mi ha colpito particolarmente: il New York Times ha annunciato di aver stretto un accordo commerciale con Amazon per l'utilizzo dei suoi dati, compresi gli articoli di cronaca e sport. Questa mossa è sorprendente, soprattutto considerando che il New York Times è stato il primo grande media a citare in giudizio OpenAI e Microsoft per l'uso non autorizzato dei suoi contenuti.

In compagnia di Lucia Maggi, avvocata e partner di 42 Lofer, ci siamo trovati a discutere di questa notizia in modo informale, sorseggiando un aperitivo sotto casa mia. Lucia è una persona di grande cuore e competenza, e insieme abbiamo esplorato come questo accordo con Amazon possa influenzare la battaglia legale in corso con OpenAI. La differenza principale è che OpenAI ha utilizzato i contenuti senza chiedere permesso, mentre Amazon ha stipulato un accordo commerciale, riconoscendo il valore economico dei contenuti del New York Times.

Abbiamo poi discusso delle implicazioni legali di questa situazione, soprattutto per quanto riguarda il diritto d'autore. La domanda centrale è se le notizie siano effettivamente protette da copyright, un tema complesso e dibattuto. Il New York Times ha scelto come caso di riferimento un'inchiesta su un sindacato, un lavoro di giornalismo investigativo che ha richiesto anni di lavoro e risorse considerevoli, non un semplice articolo di cronaca.

Abbiamo anche toccato il tema del fair use, un principio che esiste negli Stati Uniti ma non in Europa, e di come le piattaforme tecnologiche stiano cercando di utilizzarlo per giustificare l'uso dei contenuti protetti per l'addestramento delle loro intelligenze artificiali. Questa situazione è particolarmente delicata in Europa, dove il concetto di fair use non è riconosciuto.

Infine, abbiamo riflettuto sulle conseguenze a lungo termine di queste dinamiche per il mondo dell'informazione e della creatività. Se i modelli di intelligenza artificiale possono essere addestrati con contenuti protetti, cosa significa questo per il futuro della creatività umana? È una questione aperta, con molte domande e poche risposte definitive.

Grazie per aver ascoltato questo episodio! Spero che vi abbia fornito spunti di riflessione e nuovi dubbi da esplorare. Alla prossima!