TEENRORISM: la Russia recluta i giovani come spie su Telegram. Ed è solo l'inizio. #1468

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 06.10.2025

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In questa Puntata

Il reclutamento di adolescenti per operazioni di spionaggio e terrorismo da parte di attori pro-russi su piattaforme come Telegram evidenzia una nuova strategia di guerra ibrida. Giovani vulnerabili vengono attratti con la promessa di denaro facile per compiere azioni che minano la sicurezza nazionale, sfruttando la loro percezione distorta del rischio. Questo fenomeno solleva questioni cruciali sulla privacy, la sicurezza e la necessità di un'educazione digitale più avanzata.
Partiamo dai fatti: in Olanda, due diciassettenni sono stati arrestati con l'accusa di spionaggio per conto di hacker pro-russi. Non si tratta di un caso isolato, ma dell'emergere di una strategia più ampia che coinvolge il reclutamento di adolescenti attraverso piattaforme come Telegram. Questi giovani vengono incentivati con denaro facile per compiere azioni di spionaggio, vandalismo o terrorismo, come passeggiare con dispositivi Wi-Fi sniffer vicino a sedi istituzionali.

Negli Stati Uniti, un'inchiesta di Hope Not Hate ha scoperto una rete che offre ricompense per atti di terrorismo, dimostrando come questi adolescenti vengano manipolati per scopi geopolitici. La vulnerabilità dei giovani è sfruttata attraverso un mix di denaro facile, ribellione e una percezione distorta del rischio, trasformando azioni potenzialmente pericolose in una sorta di gioco.

Questa strategia è definita come terrorismo stocastico, dove non si impartiscono ordini diretti, ma si crea un ambiente che ispira azioni spontanee. Gli attori statali non rischiano le loro risorse, ma utilizzano adolescenti come fanteria a basso costo per operazioni di guerra ibrida, mantenendo alta la negabilità. Le piattaforme come Telegram diventano così terreni di caccia ideali per reclutare giovani, mentre le autorità faticano a contrastare queste operazioni a causa della necessità di bilanciare privacy e sicurezza.

La questione fondamentale non è solo la propaganda, ma come le piattaforme opache permettano il reclutamento indisturbato di adolescenti, creando un senso di insicurezza e polarizzando la società. Le autorità devono affrontare il dilemma di come processare legalmente questi giovani, spesso vittime di manipolazione, e come educarli a riconoscere e resistere a tali tentativi di reclutamento.

L'educazione digitale deve evolversi oltre i vecchi paradigmi di sicurezza online, fornendo ai giovani gli strumenti per riconoscere la manipolazione e comprendere il vero rischio delle offerte troppo belle per essere vere. È una questione di sicurezza nazionale, che richiede una responsabilità condivisa tra piattaforme, istituzioni e famiglie per proteggere i giovani da un gioco geopolitico che potrebbe schiacciarli.