Facebook, omicidi, dirette e... moderazione!

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 19.04.2017

Copertina del video: 148. Facebook, omicidi, dirette e... moderazione!

I contenuti dell'Episodio #148

In questo episodio di Ciao Internet, affrontiamo insieme la complessità della moderazione dei contenuti su piattaforme social come Facebook. Prendendo spunto da un tragico evento accaduto a Cleveland, dove un uomo ha commesso un omicidio in diretta su Facebook, ci interroghiamo su quali siano le responsabilità delle piattaforme e quali strumenti possono essere utilizzati per prevenire tali situazioni. Discutiamo delle tempistiche di rimozione dei contenuti e delle implicazioni etiche e sociali di affidare a queste piattaforme il potere di decidere cosa rimuovere e cosa no.
Ciao Internet, oggi affrontiamo un argomento complesso e delicato. Recentemente è avvenuto un tragico episodio: a Cleveland, un uomo ha trasmesso in diretta su Facebook l'omicidio di un settantenne, sparandogli alla testa. Non intendo mostrarvi il video, ma l'ho visto e posso confermare quanto accaduto. Questo evento ha sollevato un acceso dibattito sul ruolo di Facebook e su come la piattaforma gestisce contenuti di questo tipo.

Prima di giudicare, è importante considerare la timeline di quella giornata. L'assassino ha postato un primo video alle 11 del mattino, annunciando le sue intenzioni. Un secondo video, alle 11:15, documenta l'omicidio. Un terzo video, concluso alle 11:30, è una confessione in cui si autoaccusa. Il primo report di questo video è arrivato soltanto un'ora e mezza dopo, e l'account è stato sospeso circa 25 minuti dopo la segnalazione. In meno di mezz'ora, un moderatore umano ha visionato, confermato la violazione e rimosso il contenuto, un tempo straordinario considerando l'enorme mole di contenuti da valutare quotidianamente.

La critica principale non riguarda il tempo di risposta alla segnalazione, ma le due ore durante le quali il video è rimasto online. Facebook stessa ha ammesso la necessità di migliorare l'uso dell'intelligenza artificiale per identificare tempestivamente contenuti violenti. Alcuni si sono lamentati che contenuti protetti da copyright o pornografici vengono rimossi più rapidamente. Tuttavia, questi vengono gestiti tramite processi di fingerprinting, che consentono un'identificazione automatica e immediata. La violenza, invece, richiede una valutazione umana per distinguere tra contenuti legittimi e quelli che violano le norme.

Il problema più grande è decidere cosa costituisce violenza da rimuovere. Un omicidio è sicuramente da rimuovere, ma cosa succede in casi meno chiari, come durante una manifestazione in cui un poliziotto spara a un manifestante? E poi, vogliamo davvero concedere a Facebook il potere di rimuovere contenuti arbitrariamente, senza possibilità di appello?

Riflettiamo insieme su quanto potere vogliamo delegare a una piattaforma che è soggetta a pressioni statali. Nei Paesi meno democratici, contenuti di protesta potrebbero essere rimossi facilmente. Personalmente, temo più una piattaforma che censura arbitrariamente che una che impiega due ore per rimuovere un video di violenza. Vi invito a riflettere su queste questioni e a condividere le vostre opinioni nei commenti. Grazie per avermi ascoltato e per il vostro contributo alla discussione.