IN GUERRA IBRIDA: Cavo Dragone, la NATO, gli accacchi preventivi e la Guerra Ibrida #1497

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 03.12.2025

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In questa Puntata

La NATO sta considerando una strategia proattiva contro le minacce ibride della Russia, che include cyberattacchi e disinformazione. Le dichiarazioni dell'ammiraglio Giuseppe Cavodragone sono state fraintese come un'escalation bellica, ma in realtà si tratta di difesa preventiva. La polemica rivela un divario culturale nella comprensione delle moderne operazioni di sicurezza.
La NATO sta valutando un approccio preventivo per affrontare le minacce ibride provenienti dalla Russia, che includono cyberattacchi, manipolazione dell'opinione pubblica e violazioni dello spazio aereo. Queste misure non implicano un attacco cinetico, ma piuttosto un rafforzamento della difesa attraverso tre pilastri: cyber, opinione pubblica e spazio aereo. Nel dominio cyber, si tratta di identificare e neutralizzare le fonti di attacchi prima che colpiscano le infrastrutture critiche. Per quanto riguarda l'opinione pubblica, l'obiettivo è bloccare le campagne di disinformazione che mirano a destabilizzare il dibattito democratico. Infine, nel contesto dello spazio aereo, si prevede l'abbattimento di droni ostili prima che violino i confini NATO.

Le reazioni politiche in Italia sono state immediate e contrastanti. Alcuni hanno interpretato le parole dell'ammiraglio come una violazione dell'articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra come strumento di offesa. Tuttavia, la difesa preventiva proposta da Cavodragone è in linea con la legittima difesa prevista dalla Costituzione, rispondendo a un'aggressione già in atto da parte della Russia attraverso cyberattacchi e disinformazione.

L'attuale dibattito mette in luce un gap culturale e strategico nella comprensione della sicurezza nazionale moderna, che non è più confinata a conflitti armati tradizionali, ma si estende al cyberspazio e alla manipolazione cognitiva. La frase "certe cose non si dicono, si fanno", attribuita al governo italiano, solleva preoccupazioni sulla mancanza di trasparenza e dibattito pubblico in materia di sicurezza nazionale. La trasparenza è fondamentale per creare resilienza e consapevolezza tra i cittadini.

Le misure di cyberdifesa non costituiscono una dichiarazione di guerra, ma sono l'equivalente digitale del pattugliamento dei confini. La prevenzione è essenziale per evitare che le minacce si trasformino in conflitti aperti. La sfida è educativa: comprendere che la difesa non è un muro passivo, ma un sistema immunitario attivo che previene le infezioni prima che si diffondano. Ignorare le dinamiche del conflitto ibrido e digitale ci rende vulnerabili e impreparati.

In conclusione, la strategia delineata da Cavodragone non è un'accelerazione verso il conflitto, ma un adattamento necessario alla nuova realtà del conflitto moderno. È essenziale che la politica comprenda e supporti queste misure per garantire la sicurezza nazionale nell'era digitale.