Social Media Analysis: WannaCry su Twitter

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 18.05.2017

Copertina del video: 167. Social Media Analysis: WannaCry su Twitter

I contenuti dell'Episodio #167

In questa puntata di Ciao Internet, mi immergo nel mondo di Twitter per analizzare come la piattaforma abbia reagito all'attacco del malware WannaCry. Esploro i numeri, gli hashtag più discussi, e chi sono stati i principali influencer che hanno dominato la conversazione online. Analizzo le reazioni a livello globale e italiano, mettendo in luce le dinamiche di comunicazione nel campo della sicurezza informatica.
Ciao Internet! Oggi ci dedichiamo a un argomento che ha fatto tremare il mondo della sicurezza informatica: WannaCry. Sebbene molti abbiano già discusso del malware, delle sue origini e delle sue conseguenze, io voglio portarvi con me in un'analisi specifica di come Twitter ha reagito a questo evento catastrofico. Partiamo dai numeri impressionanti: dal 12 al 17 maggio, quasi un milione di tweet hanno menzionato WannaCry, utilizzando parole chiave e hashtag come WannaCry, Attacco Sicurezza, e Cyber Security. Questi termini hanno catturato l'attenzione non solo in Italia, ma anche a livello globale.

Il 15 maggio è stato il giorno in cui il panico ha raggiunto il suo apice: quasi 300.000 tweet in un solo giorno. È stato il momento in cui il mondo ha realizzato la portata e la serietà dell'attacco, spingendo molti a chiedersi quali azioni adottare per mitigare il danno. Gli hashtag principali che hanno dominato la conversazione sono stati WannaCry, WCRY, Ransomware, Infosec, Cyber Security, e WannaCryptor. Questi hashtag hanno aiutato a diffondere informazioni critiche sulla natura del malware, che è un ransomware progettato per cifrare i dati e richiedere un riscatto.

Interessante notare è la demografia di chi ha discusso il tema: una netta prevalenza maschile con il 72% di uomini, e un pubblico per lo più over 35. Tra i tweet più rilevanti, spicca quello di Kurzko, un ricercatore che aveva preannunciato qualcosa di simile nel 2007 con il suo discorso sul Phishing Attack. Anche in Italia, figure come Antonio Bordrin hanno alimentato la discussione, sebbene il suo tweet non fosse del tutto corretto riguardo alle origini del malware.

I principali influencer nel dialogo su Twitter sono stati account come Hacker News, Kurzko, Matt Swish, e Malware Tech. Quest'ultimo, un giovane ricercatore, è diventato famoso per aver scoperto il dominio che, una volta registrato, ha fermato la diffusione del malware. Un contributo notevole è venuto anche dalla Polizia di Stato, che ha fornito consigli pratici su come difendersi e neutralizzare l'attacco.

Concludiamo questa puntata ricordandovi che per ulteriori analisi potete seguire le mie collaborazioni con The Fool su Startup Italia, o trovarmi dal lunedì al venerdì su YouTube e Facebook. Grazie per essere stati con me e, come sempre, stote parati.