Ma davvero Google "influenza" pagando la ricerca accademica?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 14.07.2017

Copertina del video: 213. Ma davvero Google

I contenuti dell'Episodio #213

In questa puntata di "Ciao Internet" affrontiamo un tema scottante che ha fatto il giro dei giornali: il presunto scandalo che vede Google influenzare il mondo accademico tramite finanziamenti mirati a progetti di ricerca. Analizzo criticamente queste affermazioni, mettendo in luce le dinamiche aziendali dietro tali decisioni e discutendo la reale portata di tali influenze. Inoltre, pongo l'attenzione sulle fonti delle notizie e chi potrebbe trarre beneficio da queste accuse, rivelando una connessione interessante con il competitor Oracle.
Ciao Internet. Se avete seguito le notizie di ieri, avrete sicuramente notato un articolo del Wall Street Journal che ha acceso un certo clamore, ripreso da vari giornali italiani con grande enfasi. Secondo questo reportage, Google potrebbe influenzare il mondo accademico, finanziando progetti di ricerca che le sono favorevoli. Questo solleva un polverone di accuse: Google sceglie di finanziare ricerche che le risultano utili, orientando così il panorama accademico secondo i suoi interessi.

Ora, come sapete, non sono il più grande sostenitore di Google, ma ci sono aspetti di questa storia che non mi convincono affatto. Prima di tutto, perché mai Google dovrebbe finanziare progetti che non le portano benefici? Google, ricordiamoci, non è un ente di beneficenza; è un'azienda che, come tante altre, investe in ricerca per migliorare il proprio business. È del tutto normale che scelga di finanziare progetti che possano offrirle un ritorno, sia in termini di conoscenza che di sviluppo tecnologico. Non c'è nulla di scandaloso in questo; è semplicemente come funziona il mondo delle imprese.

E quindi, Google influenza davvero il mondo accademico? Beh, in un certo senso sì, poiché paga per orientare le ricerche in una direzione che le è utile. Ma questo è un comportamento che qualsiasi azienda, razionalmente, adotterebbe. Quindi, perché tutto questo clamore? Per capire perché una notizia ottiene una tale risonanza, occorre guardare la fonte. In questo caso, la fonte è una no-profit chiamata Campaign for Accountability, che accusa le aziende di mancanza di trasparenza. Tuttavia, ironicamente, non è chiaro chi finanzi questa stessa organizzazione. Tra i sospetti principali c'è Oracle, un diretto concorrente di Google.

Quindi, piuttosto che gridare allo scandalo contro Google, forse dovremmo riflettere sulle motivazioni di chi lancia queste accuse. Mi sembra che ci sia qualcosa di poco chiaro nei meccanismi di chi diffonde queste notizie. Certamente, ci sono molti aspetti di Google che meritano discussione, come le pratiche fiscali o le questioni antitrust, ma il fatto che paghi per ricerche che le giovano è, francamente, risibile.

Ogni volta che vi trovate di fronte a notizie che sembrano stupide, chiedetevi: a chi giova? Spesso, questa domanda vi guiderà verso la vera ragione per cui una notizia viene pubblicata. Grazie per avermi ascoltato, buon weekend e state pronti a nuove riflessioni.