Ciao Internet, oggi voglio iniziare la puntata con un tono decisamente critico, perché ci sono cose che non possiamo ignorare, e il modo in cui certe notizie vengono trattate è una di queste. Parliamo di un caso specifico: la copertura mediatica dello stupro di Rimini da parte del giornale "Libero". È un esempio lampante di come la ricerca del click facile possa superare la dignità e il rispetto per le vittime. Non bastava che queste ragazze avessero subito un trauma così devastante; dovevano anche essere esposte al pubblico ludibrio, con dettagli che nessuno avrebbe mai dovuto conoscere. E questo perché? Per qualche click in più. La rete, l'ho detto tante volte, non dimentica, e queste informazioni resteranno lì per sempre, a ricordare alle vittime il loro dolore.
Il secondo vaffanculo è diretto a quei giornali che, con la scusa di indignarsi per il comportamento di "Libero", non fanno che amplificare il problema. Riportano i dettagli con la stessa morbosità, nascondendosi dietro un velo di falsa moralità. Condannano il comportamento altrui mentre, di fatto, lo perpetuano. È un gioco sporco, quello del clickbait morale, dove l'indignazione diventa una merce da vendere.
Infine, il terzo vaffanculo va a tutte quelle persone che, sui social media, condividono e commentano questi articoli senza riflettere. È una catena di inciviltà che alimenta un ciclo di notizie tossiche e irrispettose. Sono persone che, con la loro morbosità, contribuiscono a una gogna pubblica che non fa altro che aggiungere dolore al dolore.
E sì, potete criticarmi anche voi per parlarne qui, ma il mio intento è quello di stimolare una riflessione, di spingere ognuno a pensare prima di condividere. Questo è il mio punto di vista, e sono curioso di sapere il vostro. Lasciatemi i vostri commenti, perché questo show è una conversazione, non solo un monologo. Grazie per avermi ascoltato e, come sempre, estote parati.

I contenuti dell'Episodio #241
Ciao a tutti, sono Matteo Flora e oggi affrontiamo un argomento delicato e purtroppo ricorrente: il modo in cui la stampa gestisce notizie di cronaca nera, in particolare quelle legate alla violenza sessuale. In questa puntata, esprimo la mia indignazione verso alcune testate giornalistiche e il loro modo di fare clickbait su tragedie personali. Parlo delle responsabilità di noi tutti nel condividere e commentare questi contenuti, cercando di stimolare una riflessione collettiva su questo fenomeno.