Tre vaffanculo parlando di Rimini

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 12.09.2017

Copertina del video: 241. Tre vaffanculo parlando di Rimini

I contenuti dell'Episodio #241

Ciao a tutti, sono Matteo Flora e oggi affrontiamo un argomento delicato e purtroppo ricorrente: il modo in cui la stampa gestisce notizie di cronaca nera, in particolare quelle legate alla violenza sessuale. In questa puntata, esprimo la mia indignazione verso alcune testate giornalistiche e il loro modo di fare clickbait su tragedie personali. Parlo delle responsabilità di noi tutti nel condividere e commentare questi contenuti, cercando di stimolare una riflessione collettiva su questo fenomeno.
Ciao Internet, oggi voglio iniziare la puntata con un tono decisamente critico, perché ci sono cose che non possiamo ignorare, e il modo in cui certe notizie vengono trattate è una di queste. Parliamo di un caso specifico: la copertura mediatica dello stupro di Rimini da parte del giornale "Libero". È un esempio lampante di come la ricerca del click facile possa superare la dignità e il rispetto per le vittime. Non bastava che queste ragazze avessero subito un trauma così devastante; dovevano anche essere esposte al pubblico ludibrio, con dettagli che nessuno avrebbe mai dovuto conoscere. E questo perché? Per qualche click in più. La rete, l'ho detto tante volte, non dimentica, e queste informazioni resteranno lì per sempre, a ricordare alle vittime il loro dolore.

Il secondo vaffanculo è diretto a quei giornali che, con la scusa di indignarsi per il comportamento di "Libero", non fanno che amplificare il problema. Riportano i dettagli con la stessa morbosità, nascondendosi dietro un velo di falsa moralità. Condannano il comportamento altrui mentre, di fatto, lo perpetuano. È un gioco sporco, quello del clickbait morale, dove l'indignazione diventa una merce da vendere.

Infine, il terzo vaffanculo va a tutte quelle persone che, sui social media, condividono e commentano questi articoli senza riflettere. È una catena di inciviltà che alimenta un ciclo di notizie tossiche e irrispettose. Sono persone che, con la loro morbosità, contribuiscono a una gogna pubblica che non fa altro che aggiungere dolore al dolore.

E sì, potete criticarmi anche voi per parlarne qui, ma il mio intento è quello di stimolare una riflessione, di spingere ognuno a pensare prima di condividere. Questo è il mio punto di vista, e sono curioso di sapere il vostro. Lasciatemi i vostri commenti, perché questo show è una conversazione, non solo un monologo. Grazie per avermi ascoltato e, come sempre, estote parati.