Referendum Catalano: intervengono anche Wikileaks ed Assange a supporto...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 02.10.2017

Copertina del video: 257. Referendum Catalano: intervengono anche Wikileaks ed Assange a supporto...

I contenuti dell'Episodio #257

Ciao internet! In questo episodio esploro le dinamiche attorno al referendum catalano, un evento controverso e profondamente significativo. Nonostante la sua illegalità decretata dalla Corte Costituzionale spagnola, il referendum continua a suscitare grande attenzione e partecipazione. Analizzo le tattiche di censura online, il ruolo dei social media, e l'intervento delle forze dell'ordine. Mi interrogo anche su come la protezione dei governi nazionali spesso prevalga su quella dei cittadini. Vi invito a condividere le vostre opinioni e a seguire il mio podcast per ulteriori approfondimenti.
In questo episodio di Ciao Internet, mi concentro sul referendum catalano, un evento che si sta svolgendo in un clima di grande tensione e controversia. La prima cosa da chiarire è che questo referendum è stato dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale spagnola, e quindi non ha alcun valore legale. Tuttavia, la determinazione dei catalani a esprimere la loro volontà è palpabile, con centinaia di persone che si presentano ai seggi per votare, nonostante i tentativi del governo spagnolo di bloccare ogni aspetto del processo.

Una delle tattiche più impressionanti adottate contro il referendum è stata la rimozione dei siti web che fornivano informazioni cruciali, come la lista dei seggi aperti. Questo tipo di censura online rappresenta un dispiegamento di forze senza precedenti, neanche nei casi di terrorismo o violenza estrema. Siti web di riferimento sono stati sequestrati, e addirittura i messaggi sui social media contenenti link al sito del referendum sono stati rimossi, probabilmente su ordine delle autorità.

In questo contesto, l'unico sito ancora in funzione è ospitato da Wikileaks, con Julian Assange che si è schierato apertamente a favore della causa catalana. Il supporto di Assange e la sua influenza sui social media hanno amplificato la visibilità del referendum, sottolineando l'importanza della rete come strumento di resistenza e protesta.

La situazione sul campo è altrettanto complessa, con la Guardia Nazionale spagnola che sta assumendo il controllo delle operazioni, sostituendo le forze di polizia catalane, le quali sembrano aver rifiutato di intervenire nei seggi. Questo atteggiamento delle forze locali pone ulteriori interrogativi sulla legittimità e sull'autorità del governo centrale in Catalogna.

Mi colpisce come, nei media tradizionali, il tema non abbia ricevuto la copertura che meriterebbe, mentre sui social media l'informazione circola grazie alla partecipazione attiva degli utenti. Questo dimostra ancora una volta quanto la rete sia fondamentale nel diffondere notizie che altrimenti rimarrebbero nell'ombra.

In conclusione, mentre continuo a sostenere che il referendum sia illegale, non posso fare a meno di auspicare un futuro in cui le stesse risorse impiegate per autotutelare un governo possano essere utilizzate per proteggere i diritti delle persone. Che ne pensate voi? Scrivetemi nei commenti e iscrivetevi al podcast se ancora non l'avete fatto. Vi ringrazio per avermi ascoltato, e come sempre, estote parati.