Oggi voglio approfondire il termine "triggerati", un neologismo che utilizzo spesso e che suscita curiosità e qualche critica per il suo essere un inglesismo. Derivato da "trigger", il termine descrive quelle situazioni o affermazioni che innescano una reazione emotiva forte, come una sorta di accensione istantanea. Un esempio potrebbe essere quando qualcuno fa un'affermazione che va contro le nostre convinzioni, come nel caso delle fake news sui vaccini.
I trigger sono rivelatori, non solo degli altri ma anche di noi stessi. Ci forniscono una lente attraverso la quale possiamo analizzare le bolle sociali e cognitive in cui viviamo. Ad esempio, una persona con forti credenze religiose potrebbe reagire violentemente a una bestemmia, mentre una persona inserita in una bolla di femminismo potrebbe scattare di fronte a commenti maschilisti. È fondamentale comprendere i propri trigger per migliorare la comunicazione e la flessibilità nel dialogo con gli altri.
Le aziende possono trarre vantaggio dalla comprensione dei trigger per evitare di cadere in trappole comunicative o shitstorm. Pianificare strategie che considerano i possibili trigger del pubblico può prevenire reazioni negative e migliorare l'efficacia della comunicazione aziendale. In sintesi, capire i trigger è un potente strumento per la crescita personale e professionale.

In questa Puntata
Il concetto di "triggerati" viene esplorato per comprendere come determinate affermazioni o situazioni possano innescare reazioni emotive intense. Analizzando i trigger personali e sociali, si può ottenere una migliore comprensione dei bias cognitivi e delle bolle sociali in cui viviamo, con implicazioni significative anche per le strategie aziendali e comunicative.