Ciao Internet. Oggi parliamo di un tema tanto affascinante quanto complesso: le botnet su Twitter. Gestire un singolo bot è decisamente semplice, ma orchestrare un'intera rete di bot, sebbene impegnativo, non è impossibile per chi ha un minimo di esperienza e un piano editoriale ben definito. Il vero e proprio gioco si complica quando si tratta di migliaia di bot, soprattutto quando l'obiettivo è quello di non essere scoperti. Tuttavia, una volta che il fenomeno raggiunge un certo livello di visibilità, diventa inevitabile che qualcuno inizi a indagare e a scoprire queste reti.
Recentemente è stata smascherata una botnet, probabilmente di origine russa, che si è focalizzata su un pubblico specifico: i supporter di Trump. Le motivazioni dietro questo fenomeno sono molteplici. Principalmente, le botnet russe mirano a creare divisioni all'interno della società americana, scegliendo di promuovere le posizioni più estreme, come quelle dei trumpisti. Le recenti fake news, come le presunte aggressioni a spettatori bianchi durante la visione di Black Panther, sono esempi perfetti di come queste botnet alimentano una narrativa di intolleranza e divisione.
Twitter ha recentemente iniziato a rimuovere alcuni di questi bot, ma la reazione dei sostenitori di Trump non si è fatta attendere. Molti di loro vedono questa azione come un attacco alla libertà di parola, interpretando la sospensione degli account come una censura politica. Questo comportamento è sintomatico di un fenomeno più ampio chiamato post-verità, dove le menzogne ripetute diventano percepite come verità da coloro che le ascoltano frequentemente.
La post-verità si manifesta anche quando Twitter chiede la verifica dell'identità degli utenti sospettati di essere bot. Questo processo, sebbene necessario per mantenere l'integrità della piattaforma, viene percepito da alcuni come un sopruso, rafforzando ulteriormente la narrativa della censura. Nonostante queste difficoltà, continuo a combattere contro queste manipolazioni, cercando di bilanciare il mio impegno tra la scoperta e la rimozione delle botnet e l'accettazione di questa nuova realtà digitale.
La verità è che le bolle di influenza colpiscono principalmente le realtà conservatrici, non perché siano meno intelligenti, ma perché sono culturalmente più propense ad accettare opinioni condivise e tradizionali. Questo le rende terreno fertile per le botnet, che continuano a prosperare anche dopo essere state smascherate. Resta quindi fondamentale continuare a discutere e a riflettere su come la rete ci stia cambiando, nonostante le difficoltà e le sfide che ci pone davanti.
E anche per oggi abbiamo finito. Se non vi siete ancora iscritti, vi invito a farlo e a lasciarmi i vostri commenti su questo mio rent notturno. Io sono Matteo Flora e vi accompagno cinque giorni alla settimana, raccontandovi di come la rete ci cambia. Estote parati, siate pronti. Ciao.

I contenuti dell'Episodio #345
In questa puntata di Ciao Internet esploro il fenomeno delle botnet su Twitter, concentrandomi sulle dinamiche che portano alla loro creazione e diffusione, nonché sulle implicazioni sociologiche e politiche di tali attività. Analizzo come le botnet, spesso di provenienza russa, influenzino il discorso politico americano, promuovendo il trumpismo e alimentando le divisioni sociali attraverso la diffusione di fake news e ideologie estreme. Concludo discutendo il concetto di post-verità e il suo impatto sulla percezione della realtà.