345. Trump, bot, purghe e propaganda. Ma anche tanta, tanta stupidità...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 21.02.2018

Copertina del video: 345. Trump, bot, purghe e propaganda. Ma anche tanta, tanta stupidità...

In questa Puntata

La puntata esplora il fenomeno delle botnet su Twitter, con particolare attenzione all'uso strategico di bot politici per influenzare l'opinione pubblica americana. Viene analizzato come la post-verità e la percezione di censura influenzino la narrativa pubblica, con un focus su recenti operazioni di pulizia da parte di Twitter.
Negli ultimi giorni, Twitter è stato teatro di un'intensa attività di botnet, in particolare una di probabile origine russa, che ha preso di mira i sostenitori di Trump. La gestione di un singolo bot è semplice, ma quando si tratta di migliaia, diventa più complesso non farsi scoprire. Tuttavia, l'azione coordinata di questi bot è stata individuata, portando Twitter a rimuoverne molti. Questa botnet mirava a promuovere divisioni all'interno della società americana, prendendo di mira le posizioni più estreme, come quelle dei trumpisti, per fomentare discordia.

Tra le tattiche utilizzate, vi erano la diffusione di fake news, come le presunte aggressioni a spettatori bianchi nei quartieri a maggioranza afroamericana durante la proiezione di Black Panther, e la promozione di discorsi pro-conservatori sulle armi. La rimozione dei bot ha scatenato reazioni di protesta da parte di alcuni utenti, che hanno interpretato la pulizia come una censura politica, un attacco alla libertà di parola. Questo fenomeno è un esempio di post-verità, dove una menzogna ripetuta diventa percepita come verità.

La sospensione degli account sospetti avviene attraverso richieste di verifica dell'identità, e molti utenti reali, coinvolti in attività simili a quelle dei bot, vengono riabilitati dopo aver dimostrato la loro autenticità. Tuttavia, l'idea che Twitter stia silenziando le voci conservatrici persiste, alimentata dall'effetto bandwagon, dove un alto numero di retweet e like viene visto come un consenso diffuso, anche se falso.

La discussione si chiude con un dilemma: continuare a combattere le botnet o accettare la post-verità come nuova realtà. Le bolle di influenza sembrano colpire più duramente le realtà conservatrici, non per una presunta stupidità, ma per una predisposizione a credere in tradizioni e opinioni condivise. Questo terreno fertile per i bot alimenta la percezione di censura quando questi vengono rimossi, rinforzando la narrativa di vittimizzazione.