369. Pagare le recensioni su Amazon per battere i Bias?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 03.05.2018

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Amazon ha adottato una nuova politica per le recensioni del libro di James Comey, ex direttore dell'FBI, consentendo solo a chi ha acquistato il libro sulla piattaforma di lasciare un commento. Questa decisione mira a limitare le recensioni false e a garantire l'autenticità delle opinioni, ma solleva interrogativi su come ciò possa influenzare il dibattito pubblico e la manipolazione delle opinioni.
Nel mondo delle recensioni online, le piattaforme stanno adottando misure sempre più rigide per garantire l'autenticità delle opinioni espresse. Un esempio recente riguarda il libro di James Comey, ex direttore dell'FBI, noto per la sua opposizione a Donald Trump. Amazon ha deciso che solo chi acquista il libro sulla piattaforma può lasciare una recensione. Questa scelta rappresenta un tentativo di limitare il fenomeno delle recensioni false, spesso generate da bot o utenti fasulli, che possono influenzare la percezione pubblica di un prodotto.

Questo approccio ha due principali vantaggi. In primo luogo, assicura che le recensioni provengano da individui che hanno effettivamente letto il libro, riducendo il rischio di manipolazioni da parte di gruppi organizzati. In secondo luogo, richiede un investimento economico reale da parte di chi desidera esprimere un'opinione, rendendo più difficile la manipolazione delle recensioni attraverso l'uso di account falsi.

Tuttavia, questa politica solleva anche alcune questioni. Da un lato, limita la possibilità di una discussione più aperta e inclusiva, poiché solo chi ha acquistato il libro su Amazon può partecipare al dibattito. Dall'altro, non impedisce completamente la manipolazione, poiché chi ha risorse sufficienti può comunque acquistare molte copie per influenzare le recensioni.

Le implicazioni di questa scelta sono ampie e toccano il tema della reputazione online e della fiducia nelle recensioni. La domanda rimane: è giusto limitare le recensioni solo a chi ha acquistato un prodotto? E come ciò influenzerà il modo in cui percepiamo e valutiamo i contenuti in un'era digitale sempre più complessa?