406. Dis-informarsi: di giornali, pennivendoli e carta straccia...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 11.08.2018

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In questa Puntata

Una recente fake news riguardante una richiesta di abbonamenti Sky da parte di immigrati in centri di accoglienza a Vicenza mette in luce la problematica della fiducia nei media. La diffusione di notizie false da parte di giornalisti solleva interrogativi sulla responsabilità della stampa e sulla necessità di sanzioni per ricostruire la fiducia pubblica.
Oggi affronto il tema delle fake news, partendo da un caso specifico che ha coinvolto la stampa italiana. Una notizia falsa ha sostenuto che un gruppo di immigrati in un centro di accoglienza a Vicenza avesse richiesto abbonamenti Sky, scatenando reazioni indignate. Ho verificato personalmente la veridicità di questa notizia, contattando le autorità competenti come la Questura e la Prefettura, entrambe ignare dell'accaduto. Anche il giornalista responsabile dell'articolo ha dichiarato di basarsi su fonti non meglio specificate, confermando la natura infondata della notizia.

Questo episodio evidenzia un problema più ampio: la perdita di fiducia nei media tradizionali. Le fake news minano la credibilità della stampa, che dovrebbe fungere da intermediario affidabile tra i fatti e il pubblico. La mancanza di sanzioni esemplari da parte dell'ordine dei giornalisti contribuisce a perpetuare questa situazione, impedendo la ricostruzione della fiducia. È fondamentale che la stampa si impegni a evitare la pubblicazione di notizie false, non solo per mantenere la propria credibilità, ma anche per proteggere il pubblico dalla disinformazione.

La fiducia nei media non si misura sulla base delle singole testate, ma sull'intero settore. La connivenza di alcuni giornalisti con la pratica delle fake news, a causa della ricerca di clic facili, danneggia l'intera categoria. È essenziale che i professionisti del settore prendano posizione contro queste pratiche per evitare di perdere ulteriormente la fiducia del pubblico.