Ciao Internet, oggi voglio parlarvi di un tema che è emerso recentemente e che riguarda la proposta di portare le elezioni politiche italiane online. Ho deciso di discutere questo argomento con Fabio Pietrosanti, co-fondatore del Centro Hermes, e insieme analizziamo perché questa idea sia non solo pericolosa ma anche impraticabile.
La proposta viene dal Movimento 5 Stelle, che ha annunciato in pompa magna che la prossima elezione sarà online. Tuttavia, per chiunque abbia una conoscenza anche minima di sicurezza informatica, questa è un'idea assurda e irrealizzabile in modo sicuro. La comunità scientifica è praticamente unanime nel dire che il voto online non può funzionare in maniera sicura.
Durante la nostra conversazione, Fabio e io discutiamo di come il voto elettronico sia stato abbandonato da molti paesi per i rischi di compromissione e di come l'unico esempio di voto online, quello dell'Estonia, non sia applicabile a un paese delle dimensioni e complessità dell'Italia. In Italia, la proposta è stata avanzata senza alcun dibattito reale, con una conferenza alla Camera dei Deputati organizzata da un promotore del Movimento 5 Stelle, dove erano presenti solo sostenitori del voto elettronico.
Una delle problematiche principali del voto online è l'incapacità di garantire la segretezza del voto, essenziale per prevenire il voto di scambio e altre manipolazioni. Inoltre, se un dispositivo come un computer o uno smartphone viene compromesso, il voto non è più sicuro. Anche l'idea di usare la blockchain per proteggere il voto è fondamentalmente fallace, poiché la sicurezza della blockchain non risolve i problemi di sicurezza che avvengono prima e dopo che il voto entri nel sistema.
Fabio e io abbiamo anche discusso del rischio di concentrazione del potere nelle mani di chi gestisce i server del voto online, un problema che non esiste con il sistema tradizionale di seggi e schede cartacee, dove la corruzione richiederebbe il coinvolgimento di un numero molto elevato di persone.
Diversi paesi hanno già valutato questi rischi e hanno abbandonato le iniziative di voto elettronico. L'ENISA, l'agenzia europea per la sicurezza delle informazioni, ha rilasciato un report che evidenzia i gravi problemi di sicurezza associati al voto online. In molti paesi, come Germania e Francia, il voto elettronico è stato dichiarato incostituzionale per l'impossibilità di garantire la trasparenza e la partecipazione ai cittadini.
Infine, discutiamo anche della falsa motivazione di aumentare la partecipazione elettorale attraverso il voto online. Studi empirici, come quelli condotti in Svizzera, dimostrano che il voto online non aumenta la partecipazione dei cittadini. Al contrario, la soluzione sarebbe migliorare il voto all'estero attraverso seggi fisici presso le rappresentanze diplomatiche, come già fatto dalla Francia.
In conclusione, invitiamo tutti a opporsi a questa proposta e a richiedere maggiore serietà e competenza da parte della politica su questioni così fondamentali per la democrazia.

I contenuti dell'Episodio #511
In questo episodio di Ciao Internet, rifletto su un recente annuncio politico che promette di portare le elezioni politiche italiane online, una proposta che ritengo estremamente pericolosa e impraticabile dal punto di vista della sicurezza informatica. Discuterò le implicazioni di questa idea con Fabio Pietrosanti, co-fondatore del Centro Hermes, per analizzare i rischi associati al voto online e perché l'intera comunità scientifica è scettica su questo approccio.