558. I debitori "schedati" online su Google dal Ministero di Giustizia...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 01.07.2019

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In questa Puntata

Il Ministero di Giustizia italiano ha reso disponibili online documenti giudiziari non anonimizzati attraverso il portale delle vendite pubbliche, esponendo dati sensibili di numerosi cittadini. La mancata adozione di misure tecniche per impedire l'indicizzazione di questi documenti su Google ha suscitato preoccupazioni significative riguardo alla privacy e alla protezione dei dati personali.
Recentemente, è emerso che il Ministero di Giustizia ha pubblicato online, sul portale delle vendite pubbliche, una serie di documenti in PDF contenenti dati personali non anonimizzati. Questi documenti, che includono atti giudiziari e informazioni di sezioni fallimentari, sono facilmente accessibili attraverso una semplice ricerca su Google, inserendo il nome e il cognome degli interessati. Questo problema è stato rilevato da diversi utenti che, cercando il proprio nome, hanno trovato documenti sensibili indicizzati tra i risultati di ricerca, con circa 17.000 risultati associati al dominio pvp.giustizia.it.

La questione solleva importanti interrogativi sulla protezione della privacy e sulla gestione dei dati da parte delle istituzioni pubbliche. Esistono infatti strumenti tecnici, come i webmaster tools di Google e il file robots.txt, che avrebbero potuto essere utilizzati per impedire l'indicizzazione di questi documenti. Il file robots.txt, in particolare, è un semplice file di testo che può essere configurato per escludere determinate directory dai motori di ricerca. Tuttavia, nel caso del portale pvp di giustizia, questo file risulta inesistente, evidenziando una grave mancanza di attenzione alla privacy dei cittadini.

Nonostante la segnalazione del problema risalga al 24 giugno, non sono state adottate misure correttive per risolvere la situazione. Anche una semplice azione, come l'implementazione del file robots.txt, avrebbe potuto proteggere in modo significativo i dati personali di centinaia di migliaia di persone, evitando che venissero esposti pubblicamente. È fondamentale che le istituzioni pubbliche adottino misure adeguate per garantire la protezione dei dati personali e la privacy dei cittadini, evitando che informazioni sensibili possano essere facilmente accessibili tramite motori di ricerca.