FaceApp è diventata rapidamente popolare grazie alla sua capacità di trasformare le immagini, ma dietro questa apparente innocuità si nascondono importanti questioni di privacy. Quando un utente carica una foto, questa viene inviata ai server della società, situati in Russia, per essere elaborata, poiché la potenza di calcolo dei dispositivi mobili non è sufficiente per eseguire tali operazioni localmente.
Analizzando le Terms and Conditions e la Privacy Policy, emergono diverse problematiche. Sebbene la società si dichiari conforme alle leggi californiane, la sua sede legale è a San Pietroburgo, implicando un trasferimento di dati al di fuori dell'Unione Europea. Questo comporta che i dati degli utenti europei potrebbero non essere protetti secondo gli standard del GDPR.
Inoltre, la licenza che gli utenti concedono a FaceApp è perenne e irrevocabile, consentendo l'uso commerciale delle immagini per sviluppare nuovi prodotti. Non è chiaro come queste immagini verranno utilizzate in futuro, sollevando ulteriori dubbi sulla protezione dei dati personali.
L'informativa sulla privacy di FaceApp manca di elementi fondamentali per la conformità al GDPR, come l'indicazione del titolare del trattamento, i diritti degli interessati e la lista degli affiliati a cui i dati possono essere trasferiti. Gli utenti non sono informati sui trattamenti specifici dei dati, il che li lascia all'oscuro del destino delle loro immagini.
Questo episodio evidenzia l'importanza di leggere attentamente le privacy policy prima di concedere l'accesso ai propri dati, soprattutto in un'epoca in cui la consapevolezza del valore dei dati personali è cruciale. È fondamentale sensibilizzare il pubblico sull'importanza di proteggere le proprie informazioni, evitando di condividerle con applicazioni che non garantiscono adeguate misure di sicurezza.
🎙️ Ospite: Marco Tullio Giordano, esperto di privacy e regolamentazione dei dati.

In questa Puntata
FaceApp, l'applicazione che permette di modificare le foto per invecchiarle o alterarle, trasferisce i dati degli utenti su server russi, sollevando preoccupazioni sulla privacy. Le condizioni d'uso concedono alla società una licenza perenne e irrevocabile sulle immagini, senza conformità al GDPR, lasciando gli utenti ignari del destino dei propri dati.