COVID: un SMS che ti infetta?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 28.05.2020

Copertina del video: 718. COVID: un SMS che ti infetta?

I contenuti dell'Episodio #718

In questo episodio di Ciao Internet, ho approfondito il tema della sicurezza delle comunicazioni, evidenziando gli errori gravi che possono derivare dall'uso inappropriato di strumenti come gli SMS e le chiamate telefoniche per comunicazioni sensibili. Racconto di come recenti episodi in Lombardia abbiano messo in luce queste criticità e offro un'analisi dettagliata dei rischi associati a tali pratiche.
Ciao Internet! Oggi voglio parlare di un problema che sta diventando sempre più evidente: la sicurezza delle comunicazioni, in particolare quando si tratta di SMS e telefonate. Immaginate di ricevere un messaggio che vi dice di rimanere chiusi in casa, o peggio, una telefonata che vi espone a un pericolo. È uno scenario che purtroppo si sta verificando, e sembra che sia la pubblica amministrazione stessa a promuoverlo, inconsapevolmente, a causa della mancanza di consapevolezza sui rischi di sicurezza.

Perché gli esperti di sicurezza sono scettici sull'uso degli SMS per avvisare le persone? Semplice: gli SMS non sono sicuri. Un esempio lampante è accaduto recentemente in Lombardia, quando ATS ha inviato un SMS a molti cittadini avvisandoli di un contatto con un caso di coronavirus, chiedendo loro di isolarsi. Ma c'era un problema: quel messaggio era sbagliato. Non includeva un numero di contatto e chiunque avrebbe potuto replicarlo per ingannare le persone.

È un esempio eclatante di come non si dovrebbe gestire una comunicazione di crisi. L'SMS non è un mezzo sicuro, e questo tipo di errori può portare a conseguenze gravi. Basta poco per falsificare un numero di telefono, rendendo facile per un malintenzionato inviare messaggi ingannevoli o fare chiamate false. La stessa Croce Rossa ha avuto problemi simili, con chiamate che sembravano truffe, ma non lo erano.

Il problema è che siamo così abituati a truffe telefoniche che quando riceviamo una chiamata vera, spesso non ci fidiamo. Pensateci: è facile simulare di essere un operatore legittimo, e questo mette a rischio le persone più vulnerabili, come gli anziani. Eppure, basterebbe poco per migliorare la situazione: comunicazioni chiare, protocolli di verifica e l'uso di più piattaforme per diffondere correttamente l'informazione.

Le soluzioni esistono. Si potrebbe informare prima attraverso i media, verificare l'identità dei volontari o operatori tramite numeri di contatto verificabili e, soprattutto, usare i mezzi giusti per le comunicazioni di crisi. Quello che vediamo ora è una ricetta per il disastro, e dobbiamo fare meglio. E voi, cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti. Io sono Matteo Flora, e vi aspetto domani per un nuovo episodio di Ciao Internet.