729. Parliamo di Riconoscimento Facciale con IBM, Amazon e Como

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 11.06.2020

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In questa Puntata

Le recenti proteste del movimento Black Lives Matter e la crescente consapevolezza della brutalità della polizia hanno spinto importanti aziende tecnologiche come IBM, Amazon e Microsoft a riconsiderare l'uso delle tecnologie di riconoscimento facciale. IBM ha annunciato il ritiro dal mercato di queste tecnologie, mentre Amazon ha imposto una moratoria di un anno. La questione solleva interrogativi sulla neutralità della tecnologia e sul ruolo delle aziende come nuovi sovrastati rispetto ai governi.
Oggi affronto un tema complesso e attuale: l'uso delle tecnologie di riconoscimento facciale e la loro implicazione etica e sociale. Inizia tutto con una riflessione sulla terza legge di Shoshana Zuboff, che afferma come ogni tecnologia capace di controllo o sorveglianza sarà inevitabilmente usata per tali scopi. Questo è particolarmente vero per il riconoscimento facciale, una tecnologia controversa che ha visto IBM ritirarsi completamente dal mercato, come annunciato dal CEO Avin Krishna.

Amazon, leader nel settore con il suo sistema Recognition, ha deciso di imporre una moratoria di un anno sull'uso della sua tecnologia da parte delle forze dell'ordine. Questo avviene in un contesto di crescenti pressioni sociali e critiche sull'affidabilità e sull'uso improprio di tali tecnologie. Anche Microsoft è sotto pressione, con i dipendenti che chiedono di limitare l'uso delle loro tecnologie per il controllo delle frontiere e l'immigrazione.

In Europa, si discute di una moratoria di cinque anni sull'uso del riconoscimento facciale, a causa delle incertezze legate all'impatto sui diritti umani e sulla privacy. In Italia, un'inchiesta di Wired ha rivelato Como come un centro di sorveglianza facciale, portando a un'interrogazione parlamentare.

Due considerazioni emergono da queste vicende. La prima riguarda la neutralità della tecnologia, spesso considerata un'utopia. La responsabilità di come una tecnologia viene utilizzata non può essere ignorata dai suoi creatori. La seconda considerazione riguarda il potere crescente delle aziende tecnologiche, che diventano quasi sovrastati, influenzando le decisioni dei governi e la disponibilità di tecnologie avanzate.

Queste riflessioni non offrono soluzioni definitive, ma vogliono stimolare un dibattito su come bilanciare innovazione e responsabilità etica. Invito chiunque abbia idee o opinioni a condividerle, perché solo attraverso un confronto aperto possiamo sperare di trovare un equilibrio.