Passiamo al secondo punto: le dichiarazioni di Mike Pompeo. L'ex segretario di Stato americano ha proposto di bloccare TikTok negli Stati Uniti, citando preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza nazionale. Questo discorso si inserisce nel contesto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e si lega anche a episodi come il boicottaggio del rally di Trump organizzato dai TikToker. Ma ripetere lo stesso ragionamento in Europa non ha molto senso, dato che anche qui usiamo piattaforme non europee come Facebook e Google.

Infine, il ritiro di TikTok da Hong Kong. TikTok, insieme ad altre piattaforme come Facebook e Twitter, ha deciso di abbandonare Hong Kong in risposta alle nuove leggi che minacciano la privacy degli utenti e la sicurezza dei dipendenti delle aziende tecnologiche. Queste leggi richiedono di fornire al governo cinese i dati personali degli utenti che esprimono dissenso.

È importante capire che il problema che stiamo affrontando non riguarda solo TikTok, ma tutte le piattaforme globali. Ogni volta che usiamo un social network, i nostri dati finiscono in Paesi che non sono i nostri. Quindi, se vogliamo parlare di sovranità territoriale, dovremmo considerare tutte le piattaforme, non solo quelle cinesi.

In definitiva, la questione non è se TikTok sia più o meno pericoloso degli altri. Dobbiamo decidere se considerare Cina, Stati Uniti o altri Paesi come minacce alla nostra privacy. E ricordiamoci che se non paghiamo per un servizio, spesso siamo noi il prodotto. Vorrei sapere cosa ne pensate voi. Scrivetelo nei commenti. E come sempre, grazie per avermi ascoltato.

## Tag
privacy, politica, tecnologia, sociologia, sovranità territoriale, Cina, Stati Uniti, social media, dati personali, sicurezza">
Passiamo al secondo punto: le dichiarazioni di Mike Pompeo. L'ex segretario di Stato americano ha proposto di bloccare TikTok negli Stati Uniti, citando preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza nazionale. Questo discorso si inserisce nel contesto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e si lega anche a episodi come il boicottaggio del rally di Trump organizzato dai TikToker. Ma ripetere lo stesso ragionamento in Europa non ha molto senso, dato che anche qui usiamo piattaforme non europee come Facebook e Google.

Infine, il ritiro di TikTok da Hong Kong. TikTok, insieme ad altre piattaforme come Facebook e Twitter, ha deciso di abbandonare Hong Kong in risposta alle nuove leggi che minacciano la privacy degli utenti e la sicurezza dei dipendenti delle aziende tecnologiche. Queste leggi richiedono di fornire al governo cinese i dati personali degli utenti che esprimono dissenso.

È importante capire che il problema che stiamo affrontando non riguarda solo TikTok, ma tutte le piattaforme globali. Ogni volta che usiamo un social network, i nostri dati finiscono in Paesi che non sono i nostri. Quindi, se vogliamo parlare di sovranità territoriale, dovremmo considerare tutte le piattaforme, non solo quelle cinesi.

In definitiva, la questione non è se TikTok sia più o meno pericoloso degli altri. Dobbiamo decidere se considerare Cina, Stati Uniti o altri Paesi come minacce alla nostra privacy. E ricordiamoci che se non paghiamo per un servizio, spesso siamo noi il prodotto. Vorrei sapere cosa ne pensate voi. Scrivetelo nei commenti. E come sempre, grazie per avermi ascoltato.

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Passiamo al secondo punto: le dichiarazioni di Mike Pompeo. L'ex segretario di Stato americano ha proposto di bloccare TikTok negli Stati Uniti, citando preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza nazionale. Questo discorso si inserisce nel contesto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e si lega anche a episodi come il boicottaggio del rally di Trump organizzato dai TikToker. Ma ripetere lo stesso ragionamento in Europa non ha molto senso, dato che anche qui usiamo piattaforme non europee come Facebook e Google.

Infine, il ritiro di TikTok da Hong Kong. TikTok, insieme ad altre piattaforme come Facebook e Twitter, ha deciso di abbandonare Hong Kong in risposta alle nuove leggi che minacciano la privacy degli utenti e la sicurezza dei dipendenti delle aziende tecnologiche. Queste leggi richiedono di fornire al governo cinese i dati personali degli utenti che esprimono dissenso.

È importante capire che il problema che stiamo affrontando non riguarda solo TikTok, ma tutte le piattaforme globali. Ogni volta che usiamo un social network, i nostri dati finiscono in Paesi che non sono i nostri. Quindi, se vogliamo parlare di sovranità territoriale, dovremmo considerare tutte le piattaforme, non solo quelle cinesi.

In definitiva, la questione non è se TikTok sia più o meno pericoloso degli altri. Dobbiamo decidere se considerare Cina, Stati Uniti o altri Paesi come minacce alla nostra privacy. E ricordiamoci che se non paghiamo per un servizio, spesso siamo noi il prodotto. Vorrei sapere cosa ne pensate voi. Scrivetelo nei commenti. E come sempre, grazie per avermi ascoltato.

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ALLARME TIKTOK: Ma è davvero così?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 09.07.2020

Copertina del video: 746. ALLARME TIKTOK: Ma è davvero così?

I contenuti dell'Episodio #746

In questo episodio di Ciao Internet, mi immergo nel mondo di TikTok, cercando di fare chiarezza su molte delle controversie che lo circondano. Parlo dei pericoli per la privacy, delle mosse politiche di Mike Pompeo per bloccare l'app negli Stati Uniti, e della scelta di TikTok di ritirarsi da Hong Kong. Analizzo come queste questioni si intrecciano e cosa significano realmente per noi utenti.

## Contenuto
Ciao Internet! Oggi affrontiamo un argomento caldo: TikTok. In questi giorni, sembra che l'applicazione sia diventata il nuovo "nemico pubblico numero uno". Si è detto di tutto e di più, ma cerchiamo di mettere ordine. Partiamo dal primo punto: TikTok e la privacy. TikTok è stato spesso accusato di violare la privacy degli utenti, specialmente dei minori. Tuttavia, se lo confrontiamo con altri social network, non raccoglie più dati di quanto non facciano, ad esempio, Facebook o Twitter. Si tratta di un tema che spesso viene gonfiato perché TikTok è di origine cinese.

Passiamo al secondo punto: le dichiarazioni di Mike Pompeo. L'ex segretario di Stato americano ha proposto di bloccare TikTok negli Stati Uniti, citando preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza nazionale. Questo discorso si inserisce nel contesto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e si lega anche a episodi come il boicottaggio del rally di Trump organizzato dai TikToker. Ma ripetere lo stesso ragionamento in Europa non ha molto senso, dato che anche qui usiamo piattaforme non europee come Facebook e Google.

Infine, il ritiro di TikTok da Hong Kong. TikTok, insieme ad altre piattaforme come Facebook e Twitter, ha deciso di abbandonare Hong Kong in risposta alle nuove leggi che minacciano la privacy degli utenti e la sicurezza dei dipendenti delle aziende tecnologiche. Queste leggi richiedono di fornire al governo cinese i dati personali degli utenti che esprimono dissenso.

È importante capire che il problema che stiamo affrontando non riguarda solo TikTok, ma tutte le piattaforme globali. Ogni volta che usiamo un social network, i nostri dati finiscono in Paesi che non sono i nostri. Quindi, se vogliamo parlare di sovranità territoriale, dovremmo considerare tutte le piattaforme, non solo quelle cinesi.

In definitiva, la questione non è se TikTok sia più o meno pericoloso degli altri. Dobbiamo decidere se considerare Cina, Stati Uniti o altri Paesi come minacce alla nostra privacy. E ricordiamoci che se non paghiamo per un servizio, spesso siamo noi il prodotto. Vorrei sapere cosa ne pensate voi. Scrivetelo nei commenti. E come sempre, grazie per avermi ascoltato.

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privacy, politica, tecnologia, sociologia, sovranità territoriale, Cina, Stati Uniti, social media, dati personali, sicurezza
Ciao Internet! Oggi affrontiamo un argomento caldo: TikTok. In questi giorni, sembra che l'applicazione sia diventata il nuovo "nemico pubblico numero uno". Si è detto di tutto e di più, ma cerchiamo di mettere ordine. Partiamo dal primo punto: TikTok e la privacy. TikTok è stato spesso accusato di violare la privacy degli utenti, specialmente dei minori. Tuttavia, se lo confrontiamo con altri social network, non raccoglie più dati di quanto non facciano, ad esempio, Facebook o Twitter. Si tratta di un tema che spesso viene gonfiato perché TikTok è di origine cinese.

Passiamo al secondo punto: le dichiarazioni di Mike Pompeo. L'ex segretario di Stato americano ha proposto di bloccare TikTok negli Stati Uniti, citando preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza nazionale. Questo discorso si inserisce nel contesto delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e si lega anche a episodi come il boicottaggio del rally di Trump organizzato dai TikToker. Ma ripetere lo stesso ragionamento in Europa non ha molto senso, dato che anche qui usiamo piattaforme non europee come Facebook e Google.

Infine, il ritiro di TikTok da Hong Kong. TikTok, insieme ad altre piattaforme come Facebook e Twitter, ha deciso di abbandonare Hong Kong in risposta alle nuove leggi che minacciano la privacy degli utenti e la sicurezza dei dipendenti delle aziende tecnologiche. Queste leggi richiedono di fornire al governo cinese i dati personali degli utenti che esprimono dissenso.

È importante capire che il problema che stiamo affrontando non riguarda solo TikTok, ma tutte le piattaforme globali. Ogni volta che usiamo un social network, i nostri dati finiscono in Paesi che non sono i nostri. Quindi, se vogliamo parlare di sovranità territoriale, dovremmo considerare tutte le piattaforme, non solo quelle cinesi.

In definitiva, la questione non è se TikTok sia più o meno pericoloso degli altri. Dobbiamo decidere se considerare Cina, Stati Uniti o altri Paesi come minacce alla nostra privacy. E ricordiamoci che se non paghiamo per un servizio, spesso siamo noi il prodotto. Vorrei sapere cosa ne pensate voi. Scrivetelo nei commenti. E come sempre, grazie per avermi ascoltato.

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