817. Le "sparate" di Galli, le smentite del Sacco e perché tutto questo è #Infodemia

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 18.02.2021

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In questa Puntata

La perdita di fiducia nelle informazioni è accentuata dalla discordanza tra dichiarazioni di esperti e dati ufficiali. L'esempio delle affermazioni di Massimo Galli, infettivologo del Sacco, e la successiva smentita dell'ospedale evidenziano come la mancanza di coerenza nelle comunicazioni possa generare confusione e infodemia, portando le persone a sentirsi prese in giro.
La fiducia nelle informazioni è un tema cruciale, soprattutto quando si verificano discrepanze tra fonti considerate autorevoli. Un caso emblematico è quello delle dichiarazioni di Massimo Galli, infettivologo del Sacco, che ha affermato che il reparto era invaso da pazienti con la variante inglese del virus. Questa affermazione, proveniente da una figura di spicco con un ruolo di alta responsabilità, ha inevitabilmente alzato il livello di allerta tra il pubblico.

Tuttavia, meno di 24 ore dopo, l'ospedale Sacco ha smentito queste dichiarazioni, rilasciando un comunicato in cui si affermava che i dati non erano allarmanti e che non vi era stato un incremento significativo dei ricoveri. La discrepanza tra la dichiarazione di Galli e quella dell'ospedale ha messo in luce il problema della comunicazione incoerente, che non fa altro che alimentare la confusione e la sfiducia tra le persone.

Questa situazione è un esempio perfetto di infodemia, dove la molteplicità di opinioni e informazioni contrastanti da parte di esperti percepiti come paritari genera un senso di smarrimento e sfiducia nel pubblico. Le persone si sentono prese in giro, e la mancanza di una comunicazione coordinata e chiara contribuisce a questo sentimento.

La soluzione a questo problema risiede nella necessità di una selezione accurata delle informazioni e nella responsabilità di chi le diffonde. È fondamentale che le voci contrastanti non vengano messe sullo stesso piano senza un'adeguata verifica e contestualizzazione. Questo è uno dei compiti più importanti che ci attendono in questo decennio, per evitare che l'informazione muoia sotto il peso delle sue stesse contraddizioni.