931. Draghi nel mirino dei No Vax, nelle chat minacce al premiere gli indirizzi di casa...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 13.12.2021

Copertina del video: 931. Draghi nel mirino dei No Vax, nelle chat minacce al premiere gli indirizzi di casa...

In questa Puntata

La diffusione non autorizzata dell'indirizzo del presidente del Consiglio in una chat di Novax rappresenta una violazione della privacy con potenziali rischi per l'incolumità personale e l'ordine pubblico. La questione evidenzia la necessità di un intervento più deciso da parte delle istituzioni e delle piattaforme per gestire fenomeni di inciviltà e illeciti online.
Oggi affrontiamo un tema delicato e sempre più frequente: la diffusione non autorizzata di dati personali online. Recentemente, l'indirizzo di casa del presidente del Consiglio è stato condiviso in una chat di Novax, un'azione che viola chiaramente il GDPR e la disciplina europea sulla privacy. Pubblicare tali informazioni senza consenso, specialmente su una piattaforma pubblica, espone la persona a rischi significativi, sia per la sua sicurezza personale che per l'ordine pubblico.

Questo tipo di comportamento non è nuovo; in passato, altri personaggi pubblici hanno subito simili violazioni. L'assenza di un'adeguata risposta da parte delle piattaforme e delle autorità rende urgente una riflessione su come gestire tali fenomeni. Le piattaforme come Telegram, dove spesso avvengono queste violazioni, devono adottare misure più efficaci per contrastare l'inciviltà degli utenti. Tuttavia, la responsabilità non ricade solo su di loro; le istituzioni devono intervenire per garantire la libertà di tutti, proteggendo i dati personali e prevenendo potenziali atti violenti.

La situazione è aggravata dalla presenza di gruppi che, attraverso chat e social network, addestrano membri a diventare "guerrieri" in una sorta di lotta contro le istituzioni. Questi gruppi, spesso non adeguatamente monitorati, rappresentano una minaccia non solo per la privacy, ma anche per la sicurezza pubblica. La polizia postale, nonostante gli sforzi, incontra difficoltà nel contrastare questi fenomeni, specialmente su piattaforme come Telegram, che cooperano poco con le autorità.

In caso di diffusione non autorizzata dei propri dati, è possibile segnalare l'accaduto al Garante per la Privacy, che può agire anche d'ufficio. Tuttavia, l'efficacia di tali azioni dipende dall'identificazione del responsabile, un compito spesso arduo ma non impossibile.

🎙️ Ospite: Guido Scorza, membro del Garante per la protezione dei dati personali.