DATI BIOMETRICI: in vendita senza possibilità di scampo?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 11.04.2022

Copertina del video: 990. DATI BIOMETRICI: in vendita senza possibilità di scampo?

I contenuti dell'Episodio #990

In questo episodio di Ciao Internet, insieme a Guido Scorza, esploriamo il complesso mondo dei dati biometrici. Ci focalizziamo su tre notizie principali: la richiesta di Getty Images ai fotografi di ottenere il consenso per l'uso dei dati biometrici, l'obbligo per i giocatori di baseball dei college americani di fornire tali dati, e la controversia riguardante LVMH e la raccolta di dati biometrici tramite un'app per provare gli occhiali. Discutiamo i rischi, le implicazioni legali e morali, e cosa potrebbe significare tutto ciò per l'Europa e l'Italia.
Buongiorno a tutti, sono Matteo Flora e oggi ho con me Guido Scorza per una nuova puntata di Garantismi. Oggi affrontiamo un tema che ci sta particolarmente a cuore: i dati biometrici. Partiamo con Getty Images, una delle più grandi collezioni di immagini al mondo, che ora chiede ai fotografi di ottenere il consenso per l'uso dei dati biometrici dei soggetti fotografati. Questo solleva una serie di problematiche, soprattutto per chi fa street photography, un settore già complesso per quanto riguarda le liberatorie.

Passiamo poi ai giocatori di baseball dei college americani, che sono obbligati a fornire i loro dati biometrici per l'analisi delle loro performance. Questo scenario mette in luce un'importante questione: quanto veramente valgono questi dati? Gli atleti potrebbero non essere consapevoli del valore delle informazioni che stanno cedendo.

Infine, parliamo di LVMH, il colosso della moda, che sta raccogliendo dati biometrici attraverso un'applicazione per provare virtualmente gli occhiali. Questo ha sollevato accuse di raccolta non autorizzata e uso improprio di dati personali. È un esempio di come le aziende possano spingersi oltre i limiti, mettendo a rischio la privacy degli utenti.

In tutte queste situazioni emerge una forte asimmetria informativa tra chi raccoglie i dati e chi li fornisce, spesso inconsapevolmente. C'è un'urgente necessità di trasparenza e di un'educazione maggiore sul valore dei dati biometrici. Anche se questi dati possono essere utilizzati per migliorare la tecnologia, come nel caso del riconoscimento facciale, è fondamentale che le persone siano pienamente consapevoli di ciò che stanno cedendo.

La questione diventa ancora più complessa quando questi dati vengono raccolti senza un consenso chiaro, come sembrerebbe essere il caso di LVMH. Questo può portare a violazioni della privacy che hanno conseguenze ben oltre il semplice uso commerciale.

Riflettiamo su quanto sia importante proteggere i nostri dati biometrici e sulla necessità di un dibattito più ampio su come questi dati vengono scambiati e utilizzati. La consapevolezza è il primo passo per proteggere la nostra identità digitale e i nostri diritti fondamentali.