Il 4 gennaio 2023, il garante irlandese ha emesso una sentenza che potrebbe cambiare radicalmente il panorama di internet come lo conosciamo. La decisione riguarda una multa di 390 milioni di euro inflitta a Meta per la gestione della pubblicità personalizzata su Facebook e Instagram, con una terza decisione su WhatsApp attesa a breve. La questione centrale è la conformità di Meta al GDPR, in particolare per quanto riguarda il consenso per la pubblicità comportamentale.
La storia inizia con l'entrata in vigore del GDPR il 25 maggio 2018, quando Meta ha modificato la base giuridica per il trattamento dei dati, passando dal consenso all'esecuzione contrattuale. Questo cambiamento ha sollevato controversie, portando a reclami da parte di NOIB, l'associazione di Max Schrems, che sosteneva che Meta stesse bypassando il requisito del consenso per la profilazione pubblicitaria.
Il garante irlandese inizialmente ha sostenuto che la base giuridica dell'esecuzione contrattuale fosse legittima, ma dieci altre autorità europee hanno sollevato obiezioni, portando la questione all'European Data Protection Board. Il 5 dicembre, l'EDPB ha stabilito che Meta non può utilizzare l'esecuzione contrattuale come base per il behavioral advertising, richiedendo invece il consenso esplicito degli utenti.
Meta ha ora tre mesi per conformarsi alla decisione, il che significa che dovrà modificare la propria base giuridica e richiedere il consenso esplicito per la pubblicità personalizzata. Questo cambiamento potrebbe ridurre drasticamente i profitti di Meta in Europa, poiché la pubblicità non personalizzata è significativamente meno efficace.
Meta ha espresso disappunto per la decisione e intende fare appello, sostenendo che c'è una mancanza di certezza del diritto in materia di basi giuridiche. Tuttavia, con casi simili pendenti alla Corte di Giustizia Europea, il futuro della pubblicità personalizzata su internet potrebbe subire cambiamenti significativi.
🎙️ Ospite: Guido Scorza, esperto di regolamentazione della privacy e GDPR.

In questa Puntata
Una recente sentenza del garante irlandese impone a Meta di modificare il modo in cui gestisce la pubblicità personalizzata in Europa. La decisione, che segue un lungo contenzioso iniziato con l'entrata in vigore del GDPR, potrebbe rivoluzionare il modello di business di Meta, costringendola a richiedere il consenso esplicito degli utenti per la profilazione pubblicitaria. Questo cambiamento potrebbe avere un impatto significativo sugli introiti pubblicitari di Meta nel mercato europeo.