La nuova legge Antipirateria spiegata bene: blocco IP e nuove pene e sanzioni per il pezzotto. #1130

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 24.03.2023

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La nuova legge antipirateria approvata alla Camera introduce misure incisive per contrastare la diffusione illecita di contenuti protetti da diritto d'autore. Tra le novità, il blocco dei contenuti a livello IP, procedimenti d'urgenza per AGCOM e nuove pene per i trasgressori. Tuttavia, la legge solleva preoccupazioni per i costi infrastrutturali e il rischio di blocchi sovraestesi.
Con l'approvazione del nuovo testo di legge antipirateria, si introducono importanti novità nella tutela delle opere dell'ingegno e nella responsabilizzazione degli operatori di rete. Ho avuto l'opportunità di osservare da vicino l'evoluzione della normativa, avendo lavorato per anni nel settore del contrasto alla pirateria online. La nuova legge, che unisce due precedenti proposte, mira a colmare le lacune esistenti e a rafforzare gli strumenti a disposizione delle autorità.

Uno dei punti chiave è il passaggio dal blocco a livello DNS al blocco a livello IP. Questo cambiamento è necessario perché il blocco DNS può essere facilmente aggirato utilizzando servizi DNS alternativi come quelli di Google o Cloudflare. Il blocco IP, sebbene più efficace, presenta il rischio di bloccare anche contenuti legittimi se l'indirizzo IP ospita più domini. Tuttavia, la legge specifica che il blocco deve riguardare IP "univocamente destinati ad attività illecite", riducendo il rischio di errori.

La legge introduce anche un procedimento di urgenza per AGCOM, che deve intervenire entro 30 minuti dalla segnalazione per bloccare i contenuti illeciti. Questo è cruciale per contrastare la pirateria in tempo reale, soprattutto durante eventi live come le partite di calcio. Tuttavia, l'implementazione di un sistema di blocco così rapido richiede infrastrutture avanzate, che potrebbero rappresentare un costo significativo per i provider, soprattutto quelli più piccoli.

Un altro aspetto innovativo è l'estensione delle pene per chi mette a disposizione contenuti protetti online, equiparando tali attività alla duplicazione di supporti fisici. Inoltre, la legge introduce il concetto di "opera editoriale", sebbene non sia definito chiaramente, il che potrebbe portare a interpretazioni estese e potenzialmente problematiche.

Infine, la trasmissione automatica delle segnalazioni alla procura di Roma facilita l'avvio di procedimenti legali contro i trasgressori, rendendo più efficace l'azione giudiziaria. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare l'applicazione della legge per evitare abusi e garantire che i blocchi siano giustificati e proporzionati.