L'Unione Europea ha recentemente intensificato le sue misure contro la disinformazione online, inviando un ultimatum a Elon Musk e Mark Zuckerberg. Questo ultimatum è legato al Digital Services Act (DSA), una normativa che impone pesanti sanzioni economiche, fino al 10% del fatturato globale, per le piattaforme che non rispettano le regole. In passato, il controllo della disinformazione si basava su norme volontarie, ma ora l'UE ha deciso di adottare un approccio più rigoroso. Elon Musk ha rimosso Twitter X dai sistemi di autoregolamentazione, suscitando critiche per la lentezza nella risposta alle segnalazioni di disinformazione. Questo è diventato particolarmente preoccupante dopo l'attacco di Hamas e in vista delle elezioni europee. Thierry Breton, commissario UE, ha inviato una lettera a Musk, esortandolo a rispondere entro 24 ore alle richieste dell'autorità, pena l'adozione delle misure previste dal DSA. Una simile richiesta è stata inviata a Zuckerberg, sottolineando la necessità di una risposta tempestiva.
Parallelamente, Google ha introdotto una nuova modalità di autenticazione senza password chiamata "passkey", che utilizza la biometria per accedere agli account. Questo sistema aumenta la sicurezza, richiedendo un dispositivo fisico per l'accesso. Inoltre, un recente data breach ha colpito la clinica italiana Prosperius, esponendo dati sensibili, inclusi documenti riservati legati a un'indagine su immigrazione clandestina e prostituzione. Questo evento sottolinea l'importanza di proteggere adeguatamente i dati sensibili.
Infine, Adobe ha introdotto un simbolo per identificare i contenuti creati con intelligenza artificiale, ma l'adozione è volontaria e non esiste un metodo infallibile per verificare l'uso dell'IA nei contenuti. Alcune piattaforme, come Bing Image Generator e Adobe, già includono firme digitali nei contenuti generati dall'IA, ma la regolamentazione globale rimane una sfida.

In questa Puntata
L'Unione Europea ha lanciato un ultimatum a Elon Musk e Mark Zuckerberg, imponendo il rispetto delle norme del Digital Services Act (DSA) per contrastare la disinformazione online. Le nuove regole prevedono sanzioni economiche significative per i trasgressori, segnando un cambio di paradigma nella regolamentazione dei servizi digitali. Nel frattempo, Google introduce l'autenticazione senza password, mentre un data breach in una clinica italiana rivela la vulnerabilità dei dati sensibili. Adobe e altri tentano di standardizzare l'identificazione dei contenuti generati da intelligenze artificiali.