Instagram, Facebook e l'uso dell'IA: che fine fanno i nostri dati?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 03.06.2024

Copertina del video: Instagram, Facebook e l'uso dell'IA: che fine fanno i nostri dati? #1262

I contenuti dell'Episodio #1262

In questo episodio affrontiamo un tema scottante: l'uso dei dati per alimentare l'intelligenza artificiale, con un focus particolare su Meta. Discutiamo di come le piattaforme utilizzano il legittimo interesse per processare i nostri dati e delle implicazioni etiche e pratiche di questo modello di business. Esploriamo inoltre le possibili vie per una monetizzazione sostenibile della rete, in un contesto in cui la gratuità dei servizi sembra sempre più insostenibile.
Ciao a tutti, sono Matteo Flora e oggi voglio parlare di un argomento che sta diventando l'elefante nella stanza per quanto riguarda la tecnologia e l'uso dei dati: l'intelligenza artificiale. Recentemente, Meta ha aggiornato la sua informativa sulla privacy, affermando che utilizzerà i dati degli utenti basandosi sul concetto di legittimo interesse per espandere le sue funzionalità di intelligenza artificiale. Questo solleva molte domande su come i nostri dati vengono utilizzati e, soprattutto, su come vogliamo che la rete funzioni.

Partiamo dal messaggio che molti di voi avranno ricevuto: una notifica che informa sull'aggiornamento delle politiche di privacy di Meta. Questo aggiornamento consente a Meta di utilizzare i vostri dati senza richiedere un'autorizzazione preventiva, sfruttando il legittimo interesse come base giuridica. Se volete opporvi a questa pratica, potete farlo tramite un form, ma il processo può variare in termini di tempo e di successo.

È facile puntare il dito contro Meta per l'uso dei dati nell'IA, ma è un problema che coinvolge molte altre piattaforme. Reddit e altre community online utilizzano commenti e contenuti per allenare i loro algoritmi, tutto in nome della monetizzazione. Che si tratti di guadagni diretti o di miglioramenti dei servizi da offrire, i dati degli utenti diventano una risorsa preziosa. E questo ci porta a una domanda fondamentale: come vogliamo che la nostra esperienza online sia monetizzata?

Molti di noi desiderano servizi gratuiti, ma questo modello non è sostenibile a lungo termine. La verità è che la gratuità apparente dei servizi è spesso coperta dalla vendita e dall'uso dei nostri dati. Personalmente, vedo questa situazione come un'opportunità per rendere più trasparenti le fonti di reddito delle piattaforme e il valore intrinseco di ciò che utilizziamo ogni giorno. Sarà un processo difficile, un "bagno di sangue" per alcuni, ma necessario.

Un aspetto che mi preoccupa particolarmente è l'uso dei dati di creativi e artisti. Se i contenuti che creiamo vengono utilizzati per allenare algoritmi che poi possono replicare il nostro stile, si apre un nuovo fronte di discussione etica. Anche i media fanno la loro parte, monetizzando le notizie che contengono le nostre storie personali. Dobbiamo quindi riflettere su chi trae vantaggio dai nostri dati e come possiamo avere un maggiore controllo su di essi.

In conclusione, la questione centrale è come possiamo sviluppare un modello di business sostenibile per la rete che vada oltre la semplice pubblicità. Fino a quando non troveremo una risposta, continueremo a vedere tentativi e fallimenti, spesso guidati dal rumore e dall'indignazione pubblica. Vi invito a riflettere su questi temi e, se desiderate, potete fare opt-out dalle nuove politiche di Meta seguendo i link che vi lascio. Continuate a seguirmi per ulteriori approfondimenti su questi argomenti complessi e attuali.