In questo episodio, mi concentro sul tema della manipolazione delle immagini, partendo da una notizia riguardante Kamala Harris. È stato affermato che Harris abbia manipolato le immagini delle sue convention per mostrare un pubblico più numeroso rispetto a quello di Trump. Tuttavia, le immagini in questione sono state alterate, ma non hanno nulla a che fare con le convention reali di Harris. Questo esempio evidenzia come, in un mondo in cui ogni cosa può essere alterata, anche la realtà stessa diventa facilmente manipolabile.
La facilità con cui oggi possiamo creare contenuti manipolati grazie all'intelligenza artificiale solleva preoccupazioni significative. Quando la capacità di alterare immagini non è più riservata a pochi, ma è alla portata di chiunque, il rischio è che le persone inizino a dubitare anche dei contenuti originali. Questo fenomeno si sviluppa attraverso un processo psicologico più che tecnologico, in cui la polarizzazione e i preconcetti giocano un ruolo cruciale.
Il vero pericolo non è solo l'incapacità di distinguere tra immagini reali e generate, ma la crescente propensione a non credere neppure alle immagini autentiche che non si adattano alle nostre narrazioni personali. Questa perdita di fiducia nei contenuti visivi compromette la nostra capacità di costruire narrazioni coerenti e credibili, un aspetto fondamentale per chi, come me, lavora nella comunicazione di crisi e in contesti polarizzati.
La riflessione si conclude con un invito a fermarsi e a riflettere su questi temi durante l'estate, un periodo in cui possiamo permetterci di pensare a problemi di scenario più ampi, che spesso trascuriamo nella frenesia quotidiana. Vi incoraggio a condividere le vostre opinioni su queste questioni nei gruppi di discussione disponibili.

In questa Puntata
L'episodio affronta il tema della manipolazione delle immagini nelle campagne elettorali, con particolare riferimento a un caso di false accuse mosse contro Kamala Harris. Si esplora come la diffusione di immagini alterate, facilitate dall'intelligenza artificiale, possa minare la fiducia nel contenuto visivo, rendendo difficile distinguere tra realtà e manipolazione.