246. Giuseppina Ghersi e la Propaganda Online

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 19.09.2017

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In questa Puntata

La storia di Giuseppina Gersi, una tredicenne uccisa dai partigiani dopo la liberazione, diventa il centro di una disputa propagandistica tra schieramenti politici. Mentre un assessore propone una targa commemorativa, si sviluppa un dibattito acceso sui social e nei media, con narrazioni contrastanti e l'uso di informazioni non sempre verificate per supportare agende politiche.
Ho analizzato un caso emblematico di come la propaganda politica possa sfruttare eventi storici drammatici per sostenere le proprie agende. La vicenda di Giuseppina Gersi, una tredicenne uccisa dai partigiani dopo la liberazione, è stata recentemente riportata alla ribalta da un assessore di destra del comune di Noli, il quale ha proposto di installare una targa commemorativa. Questo gesto ha scatenato una reazione a catena sui social media e nei blog, con la creazione di un sito web dedicato alla sua storia, stranamente lanciato e sostenuto da pagine di estrema destra.

Parallelamente, diversi siti noti per diffondere contenuti di dubbia veridicità hanno rilanciato la narrazione di Giuseppina come simbolo delle atrocità partigiane, in un tentativo di contrastare la legge Fiano contro le ricrudescenze neofasciste. Dall'altro lato, testimonianze di ex partigiani hanno cercato di giustificare le azioni contro di lei, descrivendola come una collaborazionista attiva.

Questa vicenda mette in luce come la verità storica sia spesso sacrificata sull'altare della propaganda, con entrambe le parti che manipolano i fatti per avanzare le proprie agende politiche. La velocità con cui la storia è diventata virale, grazie anche alla complicità di alcuni media, dimostra quanto sia facile per la propaganda diffondersi in un'era digitale.

È fondamentale mantenere un approccio critico e informato, per evitare di diventare strumenti inconsapevoli di narrazioni di parte. La storia di Giuseppina Gersi, sebbene tragica, viene utilizzata per scopi che vanno ben oltre il suo dramma personale, diventando un pretesto per battaglie politiche contemporanee.