Le recenti primarie online del Movimento 5 Stelle sono state caratterizzate da problematiche di sicurezza che hanno messo in luce gravi carenze nella gestione della piattaforma di voto. Con circa 37.000 voti espressi, il sistema è andato in crisi, dimostrando l'inadeguatezza delle soluzioni tecniche adottate per un evento di tale portata. Per mettere in prospettiva, un sito web poco conosciuto come quello de "La Croce" ha un traffico giornaliero simile, il che sottolinea ulteriormente la fragilità del sistema di voto.
Nonostante le affermazioni di aver respinto gli attacchi informatici, l'esperto di sicurezza noto come Rogue Zero ha dimostrato il contrario. Attraverso una serie di tweet e immagini, ha mostrato come sia riuscito a violare la piattaforma, aggirando l'autenticazione a due fattori basata su SMS, una tecnologia ormai considerata insicura. Il problema principale sembra risiedere nella gestione delle sessioni, che ha permesso di cambiare l'identità dell'utente autenticato, pratica nota come session riding.
Rogue Zero ha anche evidenziato la possibilità di passare da una macchina all'altra come amministratore, suggerendo che le vulnerabilità precedentemente sfruttate non sono state completamente risolte. La mancanza di un audit indipendente e la superficialità delle dichiarazioni ufficiali sollevano dubbi sulla credibilità del processo elettorale e sull'affidabilità della piattaforma.
In conclusione, la gestione delle primarie online del Movimento 5 Stelle evidenzia una scarsa comprensione delle esigenze di sicurezza informatica e una mancanza di trasparenza che mina la fiducia nel sistema. La necessità di un intervento competente e di un audit di terza parte è evidente per garantire la serietà e l'affidabilità delle future iniziative digitali del movimento.
In questa Puntata
Le primarie online del Movimento 5 Stelle hanno evidenziato gravi falle nella sicurezza della piattaforma di voto, con solo 37.000 voti che hanno mandato in crisi il sistema. Nonostante le dichiarazioni di aver sconfitto gli hacker, un esperto di sicurezza è riuscito a violare nuovamente il sistema, dimostrando l'inefficacia delle misure adottate. La mancanza di un audit di terza parte e la superficialità nella gestione della sicurezza mettono in dubbio la credibilità del processo elettorale.