Inizio affrontando il tema delle nuove policy di YouTube, riflettendo su come le reazioni della piattaforma siano spesso dettate dalla pressione mediatica piuttosto che da una regolamentazione interna coerente. La cosiddetta "adpocalypse" ha avuto inizio con PewDiePie, il quale è stato criticato per contenuti considerati razzisti. Nonostante le reazioni della stampa, YouTube ha agito principalmente quando gli inserzionisti hanno minacciato di ritirare i loro budget. Questo pattern si è ripetuto con il caso Elsa Gate, dove contenuti inappropriati per bambini hanno sollevato un ulteriore scandalo.
Il caso di Logan Paul ha ulteriormente esposto le disuguaglianze nella gestione dei creator. Nonostante la pubblicazione di un video inappropriato nella foresta dei suicidi in Giappone, YouTube ha risposto solo con una temporanea demonetizzazione, mantenendo il creator nel programma premium. Questo mette in luce come le piattaforme possano operare con due pesi e due misure, privilegiando i creator più popolari.
Passando ai social media, analizzo la strategia di Matteo Salvini, che ha lanciato un concorso per aumentare i like e la visibilità dei suoi post. Questa tattica si rivela particolarmente efficace in un momento in cui Facebook riduce la visibilità organica delle pagine. La strategia sfrutta la rete sociale degli utenti per amplificare la portata dei contenuti, scambiando visibilità per premi.
Infine, mi soffermo sul caso di Telegram, rimosso temporaneamente dall'App Store di Apple per contenuti pedopornografici. Questo episodio riapre il dibattito sulla responsabilità delle piattaforme per i contenuti ospitati. A differenza di browser come Chrome, che fungono solo da strumenti di accesso, Telegram ospita attivamente contenuti, rendendo necessaria una maggiore responsabilità. Concludo riflettendo sull'evoluzione delle tecnologie di fingerprinting, che potrebbero migliorare la gestione e la rimozione dei contenuti illegali, rendendo il futuro più giusto per le vittime di abusi online.

In questa Puntata
YouTube affronta nuove critiche per la gestione dei contenuti controversi, evidenziando una tendenza a reazioni guidate dalla reputazione piuttosto che da una politica coerente. Le recenti controversie, tra cui i casi di PewDiePie e Logan Paul, sollevano interrogativi sull'equità delle regole applicate ai creator. Nel frattempo, Salvini utilizza strategie di social media per aumentare la visibilità, mentre Apple interviene contro contenuti inappropriati su Telegram, sollevando questioni di responsabilità delle piattaforme.