Ciao Internet! Oggi parliamo di una vera e propria "vaccata" dal nome altisonante: il "Fascistometro". Un test promosso da Espresso e Murgia per lanciare un libro, che promette di misurare quanto sei fascista in base alle tue risposte. Ma perché lo considero una vaccata? Vediamolo insieme in tre punti, alla Montemagno.
Primo punto: metodologicamente è una vaccata. Il test è costruito in modo che ad ogni risposta tu diventi automaticamente un po' più fascista. Le domande sono provocatorie e polarizzate, e manca completamente quel meccanismo che dovrebbe impedirti di prevedere il risultato. Anche non rispondere ti etichetta come un certo per cento fascista! È come se volessero citare la banalità del male di Arendt, ma lo fanno in modo grossolano, cadendo in una banale semplificazione.
Secondo punto: il metodo è fascista. Sì, avete capito bene. Perché riduce discorsi complessi a semplici slogan, etichettando le persone in modo binario. Se ti avvicini a uno slogan, sei messo in un silos, buono o cattivo, senza sfumature. Ad esempio, la frase "aiutiamoli a casa loro" viene usata per distinguere tra fascisti e non fascisti. Ma la realtà è molto più complessa di così! Non è possibile ridurre tutto a un semplice test che polarizza inutilmente.
E veniamo al terzo punto: polarizza e banalizza il concetto di fascismo. Se tutti sono un po' fascisti, allora nessuno lo è veramente. Questa diluizione del termine non aiuta, anzi, riduce la gravità del fenomeno. Inoltre, quel tono condiscendente che suggerisce di leggere un libro per "capire" come non essere fascisti è insopportabile. È la classica retorica dell'intellettuale di sinistra che non fa altro che dividere ulteriormente.
In sintesi, il "Fascistometro" è un test che fallisce su tutti i fronti: è tecnicamente debole, comunicativamente pericoloso e retoricamente divisivo. E voi, cosa ne pensate? Raccontatemi la vostra opinione e, se non lo avete ancora fatto, iscrivetevi al podcast per altre discussioni su come la rete ci cambia. Sono Matteo Flora e vi ringrazio per avermi ascoltato!

I contenuti dell'Episodio #453
In questa puntata di "Ciao Internet", affrontiamo l'argomento del "Fascistometro", un controverso test promosso da Espresso e Murgia, che mira a etichettare le persone in base al loro presunto grado di fascismo. Analizzo criticamente il metodo utilizzato, evidenziando le sue lacune metodologiche e il modo in cui polarizza inutilmente il discorso politico. Discutiamo insieme perché definisco questo test una "vaccata" sotto molti punti di vista, soffermandomi su come banalizzi il concetto di fascismo e contribuisca a una retorica divisiva.