Ciao Internet! Oggi voglio affrontare un argomento tanto complesso quanto urgente: la profilazione sui social media e il suo impatto sui diritti delle persone LGBT, specialmente in quei regimi dove l'omosessualità è considerata un crimine. Uno studio del 24 agosto 2019, pubblicato sul New Scientist, evidenzia come i dati di advertising di Facebook possano mettere a rischio milioni di persone appartenenti al mondo LGBT o simpatizzanti.
Il meccanismo è semplice quanto inquietante: se una persona gay interagisce con pagine che trattano tematiche LGBT, o anche solo con pagine di incontri gay, queste interazioni potrebbero essere utilizzate per identificarla e perseguirla nei paesi dove essere gay è reato. Questa modalità di profilazione è un problema noto da anni, e non riguarda solo l'orientamento sessuale. Già nel 2015, sia io che altri colleghi mostravamo come fosse possibile identificare ebrei o altre minoranze attraverso i like dati a specifiche pagine, come quelle del bar mitzvah.
Questo ci riporta a un concetto fondamentale espresso da Shoshanna Zuboff, una tecnologa che ha teorizzato che ogni tecnologia che può essere usata per il controllo sociale, inevitabilmente lo sarà. Questa è la realtà con cui dobbiamo confrontarci: la profilazione non si limita all'orientamento sessuale, ma si estende alle inclinazioni politiche, religiose e culturali.
La soluzione non può essere semplicemente chiedere a Facebook o ad altre piattaforme di non condividere questi dati. Il problema è più profondo e risiede nell'esistenza stessa dei data lake, enormi bacini di dati che, una volta raccolti, possono essere utilizzati in modi che sfuggono al nostro controllo. Finché i dati saranno memorizzati, ci sarà sempre il rischio che vengano utilizzati per scopi di profilazione.
Questa discussione è solo un esempio di come la rete continui a cambiare e a influenzare le nostre vite. Vi invito a riflettere e a condividere i vostri pensieri su questo tema: quali soluzioni possiamo immaginare? È giusto o ingiusto il modo in cui vengono gestiti i nostri dati? Fatevi sentire nei commenti.
Io sono Matteo Flora e vi accompagno cinque giorni alla settimana, raccontandovi di come la rete ci cambia, su Podcast, YouTube o Facebook. Questa settimana sarò in giro per l'Italia, a Napoli mercoledì e a Catania venerdì. Se siete in zona, fatemi sapere. Grazie mille per avermi ascoltato, mettete un like e, come sempre, vi state parati!

I contenuti dell'Episodio #590
In questa puntata di Ciao Internet, esploro i rischi associati alla profilazione sui social media, in particolare su Facebook, e il potenziale impatto negativo sui diritti delle persone LGBT in contesti repressivi. Attraverso uno studio pubblicato su New Scientist, discuto come i dati di advertising possano essere utilizzati in modo dannoso contro la comunità gay in regimi dove l'omosessualità è criminalizzata, e rifletto sulle implicazioni più ampie della sorveglianza digitale.