Ho esplorato il concetto di autoradicalizzazione, un fenomeno in cui gli individui si radicalizzano senza un indottrinamento esterno diretto. Si sviluppa attraverso due meccanismi principali: top-down e bottom-up. Nel modello top-down, i media selezionano e filtrano le notizie, influenzando la percezione della realtà degli individui. Quando le persone si informano solo attraverso fonti che condividono la stessa visione politica o ideologica, si creano bolle informative che escludono punti di vista alternativi.
Nel modello bottom-up, l'individuo stesso cerca attivamente informazioni che confermano le proprie credenze. Questo è amplificato dall'uso di motori di ricerca come Google, dove le query iniziali possono indirizzare verso contenuti che rafforzano le convinzioni preesistenti. Ad esempio, cercare "i vaccini fanno male" porterà a risultati che confermano questa tesi, esacerbando la polarizzazione. Anche le piattaforme come YouTube contribuiscono a questo processo, suggerendo contenuti simili a quelli già visualizzati.
L'autoradicalizzazione è un problema trasversale che riguarda jihadisti, antivaccinisti, razzisti e sostenitori del sovranismo. La responsabilità ricade in parte su di noi, a causa dei metodi con cui ci informiamo. Contrastare questo fenomeno richiede l'adozione di pattern di deradicalizzazione, una sfida complessa in una società sempre più polarizzata. È fondamentale sviluppare una visione della realtà che vada oltre i nostri schemi mentali predefiniti.

In questa Puntata
L'autoradicalizzazione non richiede un indottrinamento esterno, ma si sviluppa autonomamente attraverso la selezione e il consumo di informazioni omogenee. Questo fenomeno si manifesta in due modi: top-down, quando i media filtrano le notizie, e bottom-up, quando l'individuo cerca informazioni conformi alle proprie convinzioni. La sfida principale è affrontare e contrastare questi modelli di radicalizzazione per evitare una società sempre più polarizzata.