721. La polizia del Minnesota usa il Contact Tracing in USA per tracciare i manifestanti? Sì, ma..

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 01.06.2020

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In questa Puntata

La polizia del Minnesota ha utilizzato il contact tracing per identificare i manifestanti delle proteste contro l'abuso di potere, sollevando preoccupazioni sulla privacy e il controllo politico. Tuttavia, una chiara distinzione emerge tra contact tracing tradizionale ed exposure notification tramite app, con quest'ultima limitata da rigide misure di privacy imposte da Apple e Google. La discussione si estende alle implicazioni etiche e politiche di un potenziale utilizzo dei dati da parte dei governi.
La recente notizia che la polizia del Minnesota ha iniziato a utilizzare il contact tracing per identificare i manifestanti delle proteste contro l'abuso di potere solleva un dibattito importante. Sebbene possa sembrare un controllo politico, la realtà è più complessa. È fondamentale distinguere tra il contact tracing tradizionale, che prevede l'analisi dei contatti tramite interviste e verifiche, e l'exposure notification, che le app come quella sviluppata per il COVID-19 offrono. Queste app, infatti, non sono progettate per tracciare individui specifici, ma per notificare possibili esposizioni a contagi.

In Minnesota, non esiste un'app che consenta un tracciamento centralizzato dei manifestanti. Tuttavia, la questione della privacy resta cruciale, soprattutto in considerazione di una recente richiesta da parte dei governi europei. Questi governi hanno sollecitato maggiore flessibilità nell'uso delle API di contact tracing decentralizzate, limitate dalle rigide politiche di Apple e Google, che proteggono i dati degli utenti impedendo un accesso centralizzato.

Dal punto di vista tecnico, i dati delle app di exposure notification sono conservati sui dispositivi personali e non sono facilmente accessibili o utilizzabili per altri scopi. Questo approccio decentralizzato è stato criticato da alcuni governi, ma rappresenta una protezione fondamentale per la privacy individuale. Se i dati fossero centralizzati, potrebbero essere utilizzati per scopi diversi da quelli sanitari, come il controllo dei cittadini, un rischio che sottolinea la necessità di mantenere la privacy come priorità.

In conclusione, la protezione dei dati personali rimane una questione di equilibrio tra sicurezza pubblica e diritti individuali. La decentralizzazione dei dati è una salvaguardia essenziale contro l'abuso, ma richiede vigilanza continua per evitare che le maglie della privacy vengano allentate troppo. Il dibattito su chi debba garantire la libertà dei cittadini, se i governi o le media company, è più attuale che mai, e l'importanza di una società consapevole e attenta a questi temi è cruciale per il futuro.