Il monossido di diidrogeno, noto anche come DHMO, è semplicemente acqua. Tuttavia, la sua descrizione in termini allarmanti serve a mettere in luce un fenomeno noto come chemiofobia, ovvero la paura irrazionale di tutto ciò che è chimico. Questo fenomeno è amplificato da etichette ingannevoli come "senza prodotti chimici", nonostante tutto sia chimico per definizione.
La beffa del DHMO ha radici negli anni '80 con il Dranden Report, pubblicato il primo aprile, e ha continuato a essere riproposta negli anni successivi, anche in contesti prestigiosi come l'Università della California e il Global Climate Change Conference a Cancun nel 2010. Questa bufala è un esempio emblematico di come le informazioni false possano diffondersi e influenzare l'opinione pubblica, anche prima che il termine "post-verità" diventasse comune.
Il caso del DHMO ci insegna l'importanza di sviluppare un pensiero critico e di non fermarsi ai titoli sensazionalistici. Non basta consultare il primo risultato su Google, che potrebbe essere un sito ingannevole come dhmo.org. È fondamentale esplorare diverse fonti e valutare attentamente la loro affidabilità per formarsi un'opinione informata e consapevole.
In conclusione, la storia del DHMO è un monito sulla necessità di vigilanza e discernimento nell'era dell'informazione digitale, dove le bufale possono facilmente influenzare la percezione pubblica.
In questa Puntata
La paura del monossido di diidrogeno (DHMO), ovvero l'acqua, è utilizzata per illustrare la chemiofobia e la diffusione delle bufale. La storia del DHMO dimostra come titoli sensazionalistici possano ingannare e sottolinea l'importanza di un'informazione critica e diversificata per comprendere il mondo che ci circonda.