“Il più è badarci”: Sorveglianza e Futuro.

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 05.09.2020

Copertina del video: 754. “Il più è badarci”: Sorveglianza e Futuro.

I contenuti dell'Episodio #754

In questo episodio, parlo della sorveglianza e delle sue implicazioni nella società moderna. Nonostante il tema sia stato discusso ampiamente in passato, ci sono ancora aspetti che vengono trascurati. Riflettiamo su come eventi recenti, come l'uso di Trojan di Stato per spiare individui di rilievo, abbiano messo in evidenza le problematiche legate alla privacy e ai diritti umani. Esploriamo inoltre come le tecnologie di sorveglianza vengano utilizzate non solo da governi autoritari, ma anche nella nostra quotidianità, sollevando interrogativi etici e legali.
Inizio il mio intervento con un ringraziamento per l'accoglienza a Pisa, una città magnifica, e una riflessione sulla sorveglianza, un argomento che pare ormai scontato ma che continua a sorprenderci per la sua complessità e rilevanza. Richiamo un detto della nonna di una mia ex fidanzata, "il più è badarci", per sottolineare quanto sia importante prestare attenzione a ciò che accade nel mondo dell'informatica e della tecnologia, spesso trascurato fino a quando non ci colpisce direttamente.

Parliamo di innovazione, che avviene spesso per necessità o errori, come evidenziato dalla pandemia di Covid-19, che ha accelerato la trasformazione digitale. Analizziamo poi il controverso decreto Trojan in Italia, in vigore dal primo settembre, che ha suscitato polemiche per l'uso di captatori digitali anche nei confronti di magistrati, come nel caso Palamara.

Passiamo a discutere casi internazionali, come l'omicidio di Jamal Khashoggi, tracciato e monitorato con strumenti di sorveglianza statale, evidenziando come la geopolitica influisca sulla percezione e sull'azione riguardo ai diritti umani. Confrontiamo la sorveglianza cinese e americana, mettendo in luce ipocrisie e pregiudizi che spesso caratterizzano il dibattito pubblico.

Riflettiamo sul "blind spot bias", una sorta di effetto ostrich, che ci porta a ignorare aspetti inquietanti della sorveglianza se non ci toccano direttamente. Questo ci porta a considerare i social score e il riconoscimento facciale, strumenti di controllo che influenzano profondamente la nostra libertà. La discussione si estende al mercato dei dati, che alimenta la sorveglianza come modello di business, citando il "capitalismo della sorveglianza" di Shoshanna Zuboff.

Infine, sottolineo l'importanza di essere vigili e consapevoli delle implicazioni etiche, legali e filosofiche della cultura dei dati che pervade la nostra realtà, invitando tutti a non ignorare questi temi cruciali per il futuro.