790. Ma davvero YouTube radicalizza?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 02.12.2020

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In questa Puntata

Le piattaforme online, come YouTube, influenzano attivamente il percorso di radicalizzazione degli utenti, favorendo la polarizzazione attraverso la raccomandazione di contenuti sempre più estremi. Uno studio recente ha analizzato milioni di commenti e video, dimostrando come gli algoritmi possano indirizzare gli utenti verso contenuti radicali, contribuendo alla formazione di bolle informative chiuse.
Ho esplorato il fenomeno della radicalizzazione su YouTube, partendo da uno studio pubblicato da Ribeiro, Toni, West, Almeida e Meira Junior, intitolato "Auditing Radicalization Pathways on YouTube". Questo studio ha analizzato 72 milioni di commenti provenienti da circa 330 mila video e 350 canali, suddivisi in quattro macro-categorie: news generaliste, alt-light, Intellectual Dark Web (IDV) e suprematismo bianco. L'obiettivo era capire se YouTube contribuisse alla polarizzazione degli utenti.

I risultati indicano che YouTube effettivamente polarizza gli utenti, suggerendo contenuti sempre più estremi, anche se non apertamente estremistici. Gli utenti che iniziano con contenuti alt-light vengono progressivamente esposti a contenuti dell'Intellectual Dark Web. Questo spostamento è stato misurato osservando come gli utenti, nel tempo, si spostano verso contenuti più radicali.

Ho spiegato il concetto di autoradicalizzazione, che avviene in due modi: top-down e bottom-up. Il top-down si verifica quando gli utenti si chiudono in bolle informative, accedendo solo a fonti che confermano le proprie convinzioni. Il bottom-up è più insidioso e riguarda i contenuti proposti dagli algoritmi, che assecondano i pregiudizi degli utenti, come nel caso del suprematista Brevik.

La responsabilità di questa polarizzazione è anche nostra, come informatici, perché abbiamo incoraggiato la ricerca superficiale di informazioni online, senza un'analisi critica. Questo porta al confirmation bias, dove gli utenti cercano e accettano solo le informazioni che confermano le loro credenze preesistenti. Ho fatto l'esempio delle ricerche sui vaccini, dove le query sono formulate in modo da confermare pregiudizi esistenti.

Ho discusso anche delle difficoltà nell'uscire da queste bolle informative. L'antiradicalizzazione è complessa e non completamente compresa. Sappiamo che l'approccio aggressivo nel contrastare opinioni diverse può provocare un effetto di ritorno di fiamma, rafforzando le convinzioni errate. La soluzione è ancora incerta, ma è fondamentale promuovere un dialogo aperto e critico.