824. Trovare i malati di COVID dalle... recensioni dei ristoranti?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 16.03.2021

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In questa Puntata

Le recensioni su piattaforme come TripAdvisor possono rivelare sintomi di Covid-19, come la perdita del gusto, offrendo un esempio di come i dati sanitari possano essere utilizzati in modi inaspettati. Questo episodio esplora l'importanza della cultura del dato e della privacy, evidenziando come le informazioni inferite possano essere complesse da gestire e richiedano una maggiore consapevolezza pubblica.
Recentemente mi sono imbattuto in un curioso esercizio condotto dal giornalista Gary He, che ha analizzato le recensioni di ristoranti su TripAdvisor a New York City. L'idea era di identificare recensioni in cui i clienti lamentavano la mancanza di sapore nei piatti, un sintomo comune del Covid-19. Questo approccio, sebbene inizialmente possa sembrare bizzarro, sottolinea come i dati, anche quelli apparentemente banali, possano fornire indizi significativi sulla salute delle persone.

Questa riflessione mi porta a considerare come i dati sanitari, un tempo considerati sensibili e ora particolari secondo il GDPR, possano rivelare più di quanto immaginiamo. Un'analisi su larga scala di recensioni potrebbe, ad esempio, permettere di tracciare l'insorgenza dei sintomi in individui che lasciano frequentemente recensioni.

La cultura del dato e della privacy si rivela essere molto più complessa di quanto si possa pensare. Non si tratta solo di proteggere le informazioni personali come indirizzi email o dati di provider, ma di comprendere come i dati possano essere utilizzati per inferire informazioni sensibili, spesso all'insaputa degli interessati. È un fenomeno simile a quello di Cambridge Analytica, che utilizzava i dati dei social media per inferire tratti psicologici.

Viviamo in un'era in cui le informazioni inferite stanno diventando predominanti. Dai braccialetti che monitorano l'ossigenazione del sangue agli smartwatch che rilevano problemi cardiaci, passando per le recensioni online e i movimenti tracciati dalle telecamere, i dati ci osservano e raccontano molto di noi. È fondamentale che la cultura del dato e della privacy diventi pervasiva, perché il problema non è solo il furto dei dati, ma anche l'utilizzo che se ne fa senza un'adeguata consapevolezza pubblica.

Invito tutti a riflettere su quali altre forme di dati potrebbero essere utilizzate in modi simili e a condividere le loro idee. La discussione continua nella nostra community su Telegram, dove esploriamo questi temi in modo più approfondito. Inoltre, per chi fosse interessato, ho ripreso a pubblicare contenuti educativi sul mio sito, dove è possibile iscriversi a una serie di conferenze.