Il Suicidio dei 5 Stelle:l’incompetenza di Crimi, il Regolamento, Rousseau e Casaleggio rischia

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 06.05.2021

Copertina del video: 849. Il Suicidio dei 5 Stelle:l’incompetenza di Crimi, il Regolamento, Rousseau e Casaleggio rischia

I contenuti dell'Episodio #849

In questa puntata di Ciao Internet, mi tuffo nel caos politico che ha travolto il Movimento 5 Stelle. Attraverso un'analisi dettagliata e ironica, esploro le dinamiche interne che hanno portato a una situazione di stallo totale, mettendo in evidenza gli errori e le contraddizioni che hanno caratterizzato il percorso del Movimento. Dal crollo del governo Conte alla crisi di leadership, fino agli intricati problemi legali legati alla piattaforma Rousseau, vi racconto come un partito sia riuscito a bloccarsi da solo in un circolo vizioso.
Ciao a tutti, sono Matteo Flora e oggi vi porto nel cuore del caos che ha travolto il Movimento 5 Stelle, una delle più incredibili dimostrazioni di auto-sabotaggio politico che abbia mai visto. È come se avessero vinto un Darwin Award per la politica. Ma andiamo con ordine.

Tutto inizia con la caduta del governo Conte e la decisione dei 5 Stelle di appoggiare Draghi, una scelta che non è stata condivisa da tutti i membri del Movimento, portando a una serie di espulsioni. Questo è solo l'inizio di un effetto domino di eventi che ha messo in luce quanto la democrazia interna fosse solo apparente. Casaleggio e Dibba si schierano con gli espulsi, scatenando ulteriori tensioni.

Ma c'è di più: i 5 Stelle decidono di abbandonare la piattaforma Rousseau, accumulando debiti e dimenticandosi di una piccola, ma fondamentale, clausola nello statuto. Per far fuori Rousseau, cambiano lo statuto eliminando la figura del capo politico, senza però prevedere una norma transitoria per mantenere Vito Crimi in carica fino all'elezione di un nuovo direttivo. E qui iniziano i guai.

Con Vito Crimi ufficialmente senza titolo, le espulsioni diventano illegittime e il Tribunale di Cagliari decreta che il Movimento non ha un legale rappresentante. Risultato? Un curatore speciale viene nominato per gestire gli atti, mentre gli espulsi iniziano a fare ricorso per tornare nel Movimento. E non è tutto: per eleggere il nuovo direttivo servirebbe Rousseau, ma Rousseau è spento, e senza Rousseau non si può cambiare lo statuto.

Il paradosso è completo: per uscire dal cul-de-sac in cui si sono infilati, i 5 Stelle devono utilizzare un sistema che non possono più usare. Un vero e proprio Catch 22. E mentre tutto questo accade, Conte cerca di emergere come nuovo leader politico, ma non può candidarsi perché non è membro del Movimento, e non può diventarlo perché, ancora una volta, servirebbe Rousseau.

In questa tragicommedia politica, l'unica nota seria è il rischio legale per Casaleggio, che potrebbe essere accusato di trattamento illecito di dati. Nonostante tutto, il Movimento continua a esistere e potrebbe risolvere la situazione con un semplice atto legale, ma sembra che non ci abbiano ancora pensato.

Il quadro che emerge è quello di un’organizzazione che ha gestito il proprio partito con la stessa superficialità con cui ha gestito il Paese. E mentre mi diverto a osservare questo spettacolo, ricordo a tutti che la mia analisi non è solo una critica, ma un invito a riflettere su come certi errori possano essere evitati con una gestione più attenta e consapevole.