I Social sono davvero gratis?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 07.06.2021

Copertina del video: 862. I Social sono davvero gratis?

I contenuti dell'Episodio #862

In questa puntata di "Ciao Internet", insieme a Guido Scorza, esploriamo un tema sempre più dibattuto: i social media a pagamento. Partendo dall'esempio di Twitter, che ha introdotto un modello a pagamento, ci addentriamo nella recente decisione del Consiglio di Stato che ha ribadito come Facebook non possa definirsi gratis, dato che paga gli utenti con i loro dati personali. Discutiamo della monetizzazione dei dati personali, delle implicazioni etiche e delle possibili evoluzioni future in cui gli utenti possano essere compensati per il loro tempo e dati.
Benvenuti a un altro episodio di "Ciao Internet". Questa volta, insieme a Guido Scorza, ci addentriamo nel mondo dei social media e delle loro modalità di finanziamento. Iniziamo parlando di Twitter, che ha recentemente implementato un modello di abbonamento a pagamento per alcune funzionalità avanzate, come la possibilità di modificare i tweet per un breve periodo dopo la pubblicazione. L'idea è di far pagare agli utenti un abbonamento annuale di 36 dollari, cercando di equiparare il valore che tradizionalmente sarebbe stato ottenuto attraverso la pubblicità.

Parallelamente, discutiamo delle recenti vicende legali che hanno coinvolto Facebook. Nel 2018, l'antitrust italiano ha stabilito che Facebook non può più dichiararsi gratuito, poiché in realtà gli utenti pagano con i loro dati personali. Una recente conferma da parte del Consiglio di Stato ha ribadito questa posizione, sottolineando come il famoso claim "Facebook è gratis e lo sarà per sempre" non sia più valido. La sentenza ha alimentato il dibattito sul valore dei dati personali e su come questi possano essere considerati una forma di pagamento.

La conversazione si amplia, toccando temi più ampi di sostenibilità economica dei social network e della cosiddetta data economy. Riflettiamo su come i dati personali siano diventati una moneta di scambio e su come questo modello possa non essere equo. Infatti, il tempo e l'attenzione degli utenti sono le vere valute che alimentano i social media, e c'è una crescente discussione sull'idea che gli utenti debbano essere compensati per il loro contributo.

Guido solleva preoccupazioni su come un modello di scambio diretto di dati per servizi possa portare a diseguaglianze, rendendo la privacy un privilegio per chi può permettersela economicamente. Discutiamo anche della possibilità che, in futuro, i social media possano dover redistribuire parte del valore generato dai dati degli utenti, forse sotto forma di compensazione diretta.

Concludiamo l'episodio riflettendo su come il panorama attuale non sia sostenibile a lungo termine, né da un punto di vista economico né da quello della tenuta democratica. La centralizzazione dei dati e la mancanza di trasparenza continuano a essere problemi che richiedono soluzioni innovative e un dialogo aperto su come evolvere verso un modello più equo e sostenibile.