Ciao a tutti, oggi vi parlo di un argomento particolarmente delicato e complesso: il riconoscimento facciale e, in particolare, delle pratiche adottate da Clearview AI. Clearview AI è una società che ha creato il più grande database di immagini a livello mondiale, pescando da social network e altre fonti online senza il consenso delle persone. Questo database viene messo a disposizione, principalmente, delle forze dell'ordine con l'obiettivo dichiarato di supportare le indagini di sicurezza.
Recentemente, il Garante per la Protezione dei Dati Personali in Italia ha avviato un'istruttoria nei confronti di Clearview AI, che si ritiene estranea all'applicazione del GDPR poiché non vende ufficialmente i suoi servizi a soggetti italiani o europei. Tuttavia, è emerso che Clearview ha fornito accessi dimostrativi in Europa e che ha raccolto immagini di cittadini europei. Clearview sostiene di operare per legittimo interesse, ma questo non giustifica la raccolta massiccia e non consensuale di dati biometrici altamente sensibili.
L'istruttoria ha portato alla richiesta di cancellazione dei dati dei cittadini italiani, di interrompere ulteriori raccolte in Italia e di pagare una sanzione di 20 milioni di euro. Clearview ha la possibilità di impugnare il provvedimento, ma per farlo dovrà rispettare le regole italiane. La questione non è solo legale, ma anche etica: la criminalizzazione preventiva di cittadini innocenti e la possibilità di errori di identificazione sono preoccupazioni reali.
Inoltre, Clearview AI è sotto scrutinio anche in altri paesi. In Francia, il CNIL ha già richiesto la rimozione dei dati, e simili provvedimenti sono stati presi in Australia e Canada. Questo caso solleva importanti domande sulla privacy e sui diritti dei cittadini in un mondo sempre più digitalizzato e sorvegliato.

I contenuti dell'Episodio #967
In questa puntata di "Ciao Internet" parliamo di Clearview AI, una delle società più controverse nel campo del riconoscimento facciale e dell'utilizzo dei dati personali. Discutiamo del provvedimento avviato dal Garante per la Protezione dei Dati Personali in Italia contro Clearview per la raccolta massiccia di immagini dai social network senza consenso, e delle implicazioni legali e etiche di queste pratiche. Approfondiamo anche i possibili sviluppi futuri e le reazioni di altri paesi a livello globale.