967. CLEARVIEW.AI la multa di 20 Milioni per i LADRI DI FACCE

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 09.03.2022

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In questa Puntata

Clearview AI, una delle società più controverse nel campo del riconoscimento facciale, è al centro di un'indagine del garante della privacy italiano per la raccolta massiccia e non autorizzata di dati biometrici da fonti online. Nonostante le sue affermazioni di non operare in Europa, Clearview ha fornito accesso ai suoi servizi a soggetti europei, portando a una sanzione e all'ordine di cancellare i dati raccolti. La questione solleva preoccupazioni sulla privacy e sui diritti civili in un contesto globale.
In questa puntata, abbiamo esplorato le pratiche di Clearview AI, un'azienda che ha creato il più grande database mondiale di immagini facciali, principalmente per le forze dell'ordine. Questo database è stato costruito rastrellando immagini dai social network e da altre fonti online, senza il consenso degli individui coinvolti. Un articolo su Wired ha evidenziato come il giornalista Zorloni abbia scoperto che Clearview possedeva immagini di lui senza alcun consenso.

Il garante della privacy italiano ha avviato un'istruttoria contro Clearview AI, che si difende sostenendo di non essere soggetta al GDPR poiché non vende servizi in Europa. Tuttavia, è emerso che Clearview ha fornito accesso dimostrativo ai suoi servizi a soggetti europei, tra cui la polizia italiana, contraddicendo le sue stesse dichiarazioni.

Clearview ha raccolto circa 10 miliardi di immagini, creando impronte biometriche utilizzate per il riconoscimento facciale. Questo processo è stato giudicato abusivo e in violazione del GDPR, portando all'ordine di cancellare i dati dei cittadini italiani e a una sanzione di 20 milioni di euro. Clearview può contestare la decisione, ma dovrà farlo secondo le regole italiane.

L'episodio ha evidenziato il pericolo della criminalizzazione degli innocenti, poiché i cittadini vengono trattati come potenziali criminali senza alcun motivo concreto. Questo approccio è stato criticato anche in altri paesi, come il Regno Unito, dove esperimenti simili hanno portato a falsi positivi tra i parlamentari.

La questione di Clearview AI non è isolata; altri paesi come Francia, Australia e Canada hanno già dichiarato illegali i suoi servizi. La discussione si inserisce nel contesto più ampio della regolamentazione della privacy e dei diritti civili, con l'Europa che cerca di proteggere i suoi cittadini da pratiche invasive e non autorizzate.