In Russia, la chiusura di Instagram ha scatenato la disperazione tra gli influencer, privati improvvisamente del loro principale mezzo di sostentamento. Questo evento mette in luce la strategia del governo russo di limitare l'accesso ai media occidentali, impedendo così la diffusione di narrazioni contrarie alla propaganda ufficiale. L'uso di VPN offre una via di fuga, ma la maggioranza della popolazione rimane isolata. Nel frattempo, negli Stati Uniti, la Casa Bianca ha convocato le principali star di TikTok per un briefing sulla guerra in Ucraina, cercando di influenzare le opinioni dei giovani attraverso i social media, una mossa che, sebbene non coercitiva, ricorda la propaganda russa.
In Russia, il riconoscimento facciale è utilizzato per monitorare e identificare i dissidenti, sfruttando i dati di piattaforme come Vkontakte. Questa tecnologia, già impiegata per il controllo dei cittadini durante la pandemia, solleva preoccupazioni sulla privacy e sulla libertà individuale. Tuttavia, anche le forze opposte utilizzano strumenti simili: Tactical System Academy ha sfruttato il riconoscimento facciale per identificare i soldati russi in Ucraina, dimostrando come questa tecnologia possa essere un'arma a doppio taglio.
Un fenomeno curioso è la trasformazione dei gruppi NoVax in sostenitori di Putin, che ora diffondono narrazioni contro la NATO e gli alleati occidentali. Questo cambiamento solleva dubbi sulla natura di questi gruppi: sono semplicemente contrari a qualunque status quo o agiscono come pedine inconsapevoli in un gioco di disinformazione più ampio? La riflessione su queste dinamiche è fondamentale per comprendere il panorama attuale dei social media e della propaganda.

In questa Puntata
La chiusura di Instagram in Russia lascia gli influencer senza lavoro, mentre la Casa Bianca coinvolge le star di TikTok per influenzare la percezione della guerra in Ucraina. In Russia, il riconoscimento facciale viene usato per identificare i dissidenti, e la stessa tecnologia è impiegata per scoprire i soldati russi in Ucraina. Infine, i gruppi NoVax si trasformano in sostenitori pro-Putin, sollevando interrogativi sulle loro motivazioni.