Negli ultimi giorni, navigando sui siti di giornali online come Repubblica e Il Fatto Quotidiano, molti utenti si sono imbattuti in un nuovo tipo di banner: il Cookie Wall. Questo sistema richiede agli utenti di accettare i cookie o di sottoscrivere un abbonamento per accedere ai contenuti. La questione centrale è la legittimità di questa pratica alla luce delle normative europee sulla privacy, in particolare il GDPR, che stabilisce che il consenso deve essere libero, specifico, consapevole e inequivocabile.
La pratica dei Cookie Wall è nata come risposta degli editori alle restrizioni sui cookie di terze parti, che hanno reso meno remunerativa la pubblicità online. Senza la possibilità di profilare gli utenti, la pubblicità generica paga molto meno. Quindi, gli editori hanno optato per questa soluzione: se non vuoi pagare l'abbonamento, devi accettare la profilazione attraverso i cookie. Tuttavia, il GDPR richiede che il consenso sia fornito liberamente, e l'EDPB, l'organo europeo che coordina le autorità nazionali per la protezione dei dati, ha chiarito che i Cookie Wall non soddisfano questo requisito.
In Europa, la situazione è variegata. I Paesi Bassi, il Regno Unito e la Spagna hanno tutti dichiarato che i Cookie Wall violano il GDPR, mentre la Francia ha avuto un approccio diverso. Il Consiglio di Stato francese ha stabilito che la CNIL, l'autorità francese per la privacy, non può vietare i Cookie Wall in modo assoluto, aprendo la porta a una valutazione caso per caso. Questo ha creato una discrepanza tra le normative europee, sollevando preoccupazioni su come armonizzare le regole tra i diversi Stati membri.
Per comprendere meglio le diverse posizioni, ho invitato due avvocati esperti nel campo. Giovanni Maria Riccio ha sostenuto che i Cookie Wall potrebbero essere legittimi se offrono un'alternativa, come il pagamento di una piccola somma. Questo, secondo lui, rispetterebbe il principio di equivalenza del consenso previsto dal GDPR. D'altra parte, Enrico Pelino ha argomentato che i Cookie Wall pongono un'alternativa coercitiva, forzando gli utenti a scegliere tra la privacy e l'accesso ai contenuti, il che non è conforme al principio di libero consenso.
Per chi volesse implementare un Cookie Wall, Giuseppe Vaciago consiglia di effettuare una valutazione d'impatto per mitigare i rischi e di adottare un approccio trasparente e chiaro verso gli utenti, utilizzando il legal design per rendere comprensibili le informative sulla privacy.
Il dibattito sui Cookie Wall è emblematico delle sfide che affrontiamo nel bilanciare la monetizzazione dei dati e la protezione della privacy. È un tema complesso che richiede riflessioni approfondite per garantire che i diritti degli utenti siano rispettati, mentre si cerca di trovare modelli sostenibili per l'informazione online.
🎙️ Ospite: Giovanni Maria Riccio, avvocato esperto di Data Protection.
🎙️ Ospite: Enrico Pelino, avvocato specializzato in privacy e protezione dei dati.
🎙️ Ospite: Giuseppe Vaciago, avvocato e socio di 42 Low Firm.

In questa Puntata
I principali giornali online italiani adottano il Cookie Wall, una pratica che obbliga gli utenti ad accettare i cookie o abbonarsi per accedere ai contenuti. Questo solleva interrogativi sulla sua legalità secondo il GDPR, che richiede un consenso libero e informato. Mentre alcuni paesi europei lo vietano, la Francia lo permette in certi casi, creando disarmonia normativa. Il dibattito coinvolge avvocati e esperti di privacy, tra chi vede nei Cookie Wall un'opportunità e chi li considera una minaccia alla libera scelta degli utenti.