L'Europa come la Cina? I problemi di "European Democracy Action Plan" e "Disinformation Code" #1110

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 30.01.2023

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In questa Puntata

La libertà di parola e di opinione nell'Unione Europea è sotto pressione a causa di nuove normative e regolamenti come il Digital Services Act e il Democracy Action Plan. Questi strumenti, seppur nati con l'intento di combattere la disinformazione e garantire trasparenza nelle campagne politiche, rischiano di limitare drasticamente la libertà di espressione online. Le modifiche proposte potrebbero coinvolgere non solo la pubblicità politica, ma anche qualsiasi contenuto che possa influenzare le elezioni, sollevando preoccupazioni significative per la democrazia.
La situazione attuale in Europa presenta diverse sfide per la libertà di parola e di opinione, specialmente alla luce delle nuove normative che stanno emergendo. Uno degli esempi più recenti riguarda l'incontro tra il ministro tedesco per il digitale e i trasporti, Volker Wissing, e Elon Musk, CEO di Twitter, per discutere della disinformazione e degli impegni assunti da Twitter nel rispettare il codice di buone pratiche sulla disinformazione del 2022. Questo codice, che è un quadro di autoregolamentazione, include 44 impegni per affrontare la disinformazione, ma presenta enormi difficoltà nella definizione e nell'applicazione di tali impegni.

La disinformazione e la misinformazione sono definite rispettivamente come contenuti falsi o fuorvianti diffusi con o senza intento dannoso. Tuttavia, la complessità di distinguere tra le due e l'urgenza di agire rapidamente contro la disinformazione rappresentano sfide significative. Il Digital Services Act (DSA) obbliga tutte le aziende che forniscono servizi di intermediazione a rispettare requisiti rigorosi per la gestione dei contenuti illegali, armonizzando il codice della disinformazione. Questo quadro normativo diventerà pienamente applicabile nel 2024, ma le piattaforme di grandi dimensioni sono già soggette a un calendario accelerato.

Un'altra normativa in discussione è il Democracy Action Plan, che prevede modifiche significative alla regolamentazione del targeting della pubblicità politica. Le modifiche proposte ampliano drasticamente lo scopo di applicazione, includendo qualsiasi contenuto che potrebbe influenzare un'elezione, indipendentemente dal fatto che sia a pagamento o meno. Questo solleva preoccupazioni per la libertà di espressione online, poiché le piattaforme potrebbero decidere di evitare di mostrare contenuti politici per evitare sanzioni.

Il rischio è che queste normative, se non adeguatamente bilanciate, possano limitare la libertà di parola e di informazione, rendendo difficile distinguere tra contenuti legittimi e propaganda. È fondamentale che le istituzioni europee trovino una via mediana che rispetti la libertà di parola, definendo chiaramente cosa costituisce un contenuto politico e garantendo che le normative siano applicate in modo equo ed efficace.