La Tua Automobile ti sta spiando. Ed è un bel problema... #1176

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 13.09.2023

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In questa Puntata

Le automobili moderne raccolgono una quantità sorprendente di dati personali, incluse informazioni sensibili non necessarie alla guida, e molti marchi vendono questi dati a terzi. Un vino economico vince un prestigioso premio grazie a un'etichetta ingannevole, sollevando dubbi sull'integrità delle competizioni. Elon Musk nega l'uso di Starlink per un attacco ucraino in Crimea, mentre un nuovo accordo tra UE e USA sui dati è già sotto attacco legale per violazioni della privacy.
L'analisi della Mozilla Foundation rivela che le automobili moderne sono tra i dispositivi più invasivi in termini di privacy. Non si tratta solo di Tesla, ma di 25 marchi che raccolgono dati personali su movimenti, salute, finanze e persino attività sessuali. Questi dati vengono spesso venduti a data broker, con un controllo minimo da parte degli utenti. Solo Renault e Dacia permettono la cancellazione dei dati senza perdere funzionalità del veicolo, mentre Tesla limita l'uso dell'auto se si revoca il consenso alla raccolta dati. Questo scenario solleva questioni di diritti umani e privacy, evidenziando come la comodità possa prevalere sulla riservatezza.

Passando al mondo del vino, un vino da 2 euro vince il Gilbert e Gaillard Prize grazie a un'etichetta accattivante, dimostrando come il branding possa superare la qualità intrinseca. Questo fenomeno, descritto da Jean Baudrillard come capitalismo della simulazione, mette in luce problemi di integrità nelle competizioni e il potere del conformismo sociale. La coccarda del premio può aumentare le vendite del 24%, sottolineando l'importanza della percezione rispetto alla sostanza.

In un contesto geopolitico, Elon Musk ha disattivato Starlink in Crimea per impedire un attacco ucraino, giustificando la decisione con la mancanza di copertura autorizzata nella regione. Questo episodio illustra le complesse dinamiche tra tecnologia, politica e responsabilità etica delle aziende. Infine, il nuovo EU-US Data Privacy Framework è già contestato da Maximilian Schrems e dal parlamentare francese Philippe Latombe, che sostengono che le garanzie offerte non siano sufficienti a proteggere i diritti dei cittadini europei. Questo scontro riflette differenze fondamentali tra l'approccio europeo e americano alla privacy e ai diritti digitali.