Starbucks ha recentemente annunciato l'implementazione di filtri contro la pornografia nei suoi punti vendita in tutto il mondo, dove offre Wi-Fi gratuito. Questa decisione arriva dopo una dichiarazione di due anni fa e sotto la pressione del gruppo "Enough is Enough", che sostiene che la connessione Wi-Fi di Starbucks venga utilizzata da individui con precedenti penali per reati sessuali. È interessante notare come, mentre in passato l'Italia veniva criticata per l'implementazione di simili filtri, ora la scelta di Starbucks venga percepita in modo più positivo.
Questa situazione solleva alcune riflessioni. In un'epoca in cui l'accesso a Internet tramite dispositivi mobili è pressoché illimitato e a basso costo, l'efficacia di creare un perimetro di sicurezza attraverso filtri di questo tipo appare discutibile. Il "Teorema del Fortino", come lo definisce Corrado Giustozzi, suggerisce che qualsiasi barriera eretta per proteggere un perimetro è facilmente aggirabile da chiunque abbia un cellulare. Questo rende la misura di Starbucks più simbolica che realmente efficace nel prevenire l'accesso a contenuti inappropriati.
Durante la registrazione, mi trovo in un luogo particolare: il Rom Miao Cat Bistro di Roma, un ristorante vegano che offre un'esperienza unica con gatti che girano liberamente tra i tavoli. È un ambiente piacevole che aggiunge un tocco di leggerezza alla discussione. Invito gli ascoltatori a riflettere sulla necessità e l'efficacia di tali filtri e a condividere le loro esperienze su eventuali situazioni simili vissute nei bar.

In questa Puntata
Starbucks ha deciso di implementare filtri per la pornografia nei suoi store globali, rispondendo alle pressioni del gruppo "Enough is Enough". La misura, che mira a prevenire l'uso improprio del Wi-Fi libero da parte di soggetti condannati per reati sessuali, solleva questioni sull'efficacia delle politiche di filtraggio in un'epoca di connessioni mobili pervasive.