#GreenPass hackerato: ecco come hanno fatto (e cosa fare ora)

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 28.10.2021

Copertina del video: 909. #GreenPass hackerato: ecco come hanno fatto (e cosa fare ora)

I contenuti dell'Episodio #909

In questo episodio di Ciao Internet, esploro il recente caos riguardante i Green Pass falsi che sembrano validi, con nomi bizzarri come Adolf Hitler e Topolino. Cerco di capire se le chiavi di crittografia siano state davvero rubate o se ci sia un'altra spiegazione più plausibile per questo fenomeno. Analizzo le implicazioni di sicurezza e discuto le possibili soluzioni per mitigare questo problema crescente.
Ciao Internet, sono Matteo Flora. Oggi parliamo di una situazione che ha sollevato un polverone online: i Green Pass falsi. Tutto è iniziato quando sono apparsi dei Green Pass con nomi incredibili come Adolf Hitler e Spongebob Squarepants, che risultano validi. Ma cosa significa davvero? Si tratta di un furto di chiavi crittografiche? Probabilmente no. Esistono altre spiegazioni più plausibili che vanno oltre l'apparenza.

La questione ha preso piede quando Reverse Brain ha segnalato l'esistenza di questi Green Pass validi con nomi assurdi. Si è subito diffusa la voce che le chiavi per generare i Green Pass fossero state compromesse. Se fosse vero, sarebbe un problema enorme, perché significherebbe che chiunque potrebbe creare Green Pass a suo piacimento. Tuttavia, il sistema di creazione dei Green Pass include la possibilità di revocare le chiavi compromesse, anche se questo comporterebbe la revoca di tutti i Green Pass emessi da una determinata nazione, causando disagi significativi.

Nel frattempo, su forum come Ride Forum, diverse persone hanno iniziato a vendere questi Green Pass falsi, sostenendo di avere accesso alle chiavi. Questo ha portato a due possibili scenari: le chiavi sono state rubate o qualcuno ha abusato delle chiavi in modo legittimo, magari attraverso un portale ufficiale accessibile a chi ha le credenziali giuste.

Un punto di svolta è arrivato quando sono state condivise online immagini di un portale quasi ufficiale che mostrava questi Green Pass. L'ipotesi più semplice, secondo il rasoio di Occam, è che esista un portale, o più portali, a cui qualcuno è riuscito ad accedere. Questo portale potrebbe essere stato utilizzato per testare la creazione dei certificati digitali, e una falla nel codice sorgente ha permesso la generazione di anteprime di Green Pass validi senza salvarli ufficialmente.

Se la mia ipotesi è corretta, nessuna chiave è stata rubata, ma il sistema è stato abusato tramite un portale di test. Questo rende la questione ancora più complessa da risolvere, poiché tali Green Pass non lasciano traccia negli archivi ufficiali. Mentre stati come la Francia hanno implementato liste di revoca per i certificati fraudolenti, in Italia questa possibilità non è ancora stata prevista.

In conclusione, se il problema è realmente legato alla funzione di anteprima del portale, significa che esiste una vulnerabilità enorme che potrebbe essere sfruttata da chiunque abbia accesso a questi portali. Questa situazione potrebbe portare alla creazione incontrollata di migliaia di Green Pass falsi ma validi. Continuerò a monitorare la situazione e vi aggiornerò sugli sviluppi. Intanto, fatemi sapere cosa ne pensate delle mie ipotesi e restate sintonizzati su Ciao Internet per ulteriori approfondimenti.