Ciao Internet! Oggi parliamo di un tema un po' scottante: il tradimento fiduciario, con un caso che arriva fresco fresco dal mondo dello streaming sportivo. Parliamo di DAZN, un servizio che si è fatto strada nel mercato italiano promettendo agli utenti la possibilità di condividere il proprio abbonamento. Ma ora, le cose stanno per cambiare.
Il fermento nella mia bolla digitale è iniziato quando DAZN ha annunciato che, a partire da dicembre, non sarà più possibile utilizzare un singolo abbonamento su due dispositivi in luoghi diversi. In pratica, vogliono che lo stesso abbonamento sia usato solo all'interno della stessa rete Wi-Fi. Questa modifica rappresenta un cambio significativo per molti utenti che, come è consuetudine con altri servizi come Spotify e Netflix, condividevano il costo e l'accesso al servizio con amici e familiari.
Ma perché DAZN ha preso questa decisione? Ci sono due motivazioni principali, entrambe con i loro meriti e difetti. La ragione più pratica, anche se non dichiarata ufficialmente, riguarda i problemi infrastrutturali. Quando vendi un abbonamento, ti aspetti un certo carico sulla tua rete. Tuttavia, consentendo l'uso su due diversi IP, DAZN si è trovata a gestire un carico infrastrutturale maggiore del previsto, il che può causare significativi problemi di performance.
Tuttavia, la comunicazione ufficiale di DAZN ha messo l'accento sulla lotta alla pirateria e all'uso non conforme, sostenendo che un 20% degli utenti utilizza il servizio in modo scorretto. Ma definire "pirati" i tuoi clienti per aver usato il servizio come inizialmente promesso non è proprio il massimo della strategia comunicativa. Non sorprende che su Twitter siano esplosi hashtag come #DAZNOut e #DisdettaLeotta, quest'ultimo un geniale gioco di parole che mi ha fatto sorridere.
La questione qui non è solo di tipo regolamentare, dove DAZN potrebbe trovarsi a dover affrontare qualche sanzione per il cambiamento unilaterale del contratto. La questione è più profonda e riguarda la fiducia. In Italia, siamo abituati ai disservizi, ma siamo anche disposti a perdonare se vediamo un impegno a migliorare. Tuttavia, quando viene tradita la fiducia, specialmente in un contesto che tocca le nostre finanze e le nostre relazioni, la faccenda cambia.
Questa modifica da parte di DAZN non solo colpisce il portafoglio degli utenti, ma anche la loro rete di fiducia e amicizie. Molti potrebbero aver condiviso l'abbonamento non tanto per risparmiare, quanto per un gesto di connessione e condivisione. Quando un marchio tradisce questo tipo di fiducia, non si tratta più solo di errori, ma di una trasgressione deliberata di un patto.
La fiducia, una volta persa, è difficile da recuperare. E DAZN, con questa mossa, rischia di aver oltrepassato quella linea sottile che separa gli errori perdonabili da quelli che portano a una rottura definitiva della fiducia. Come sempre, queste sono le mie riflessioni, e sono curioso di sapere cosa ne pensate voi. Raccontatemelo nei commenti.
Io sono Matteo Flora e mi occupo di comunicazione digitale e valore. Potete seguire Ciao Internet su YouTube, Telegram e attraverso la nostra newsletter. Grazie per avermi ascoltato e a presto con nuove analisi!

I contenuti dell'Episodio #914
In questo episodio di Ciao Internet, esploro il concetto di tradimento fiduciario, focalizzandomi su un caso attuale che coinvolge DAZN, un noto servizio di streaming sportivo. Discuterò delle recenti modifiche alle loro politiche di abbonamento, che hanno sollevato polemiche tra gli utenti a causa dell'impossibilità di condividere il proprio abbonamento con persone al di fuori della stessa rete domestica. Analizzerò le ragioni dietro questa decisione, le carenze nella comunicazione di DAZN e le implicazioni reputazionali per il marchio.