[DIRETTA] CyberWar & Hactivism in Ucraina: da Anonymous al Quinto Dominio della Conflittualità

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 05.03.2022

Copertina del video: 964. [DIRETTA] CyberWar & Hactivism in Ucraina: da Anonymous al Quinto Dominio della Conflittualità

I contenuti dell'Episodio #964

In questa puntata di "Ciao Internet" abbiamo affrontato il tema del conflitto in Ucraina con un focus particolare sulle implicazioni nel cyberspazio. Insieme a esperti del settore, abbiamo discusso di cyberwar, propaganda, e delle reazioni sia dell'Occidente che della Russia. Abbiamo esplorato come la guerra informatica si intreccia con la guerra tradizionale e quali sono le sfide e opportunità nel contesto attuale.
Ciao gente dell'internet! Era un po' che non facevo live, ma oggi ho deciso di tornare con una puntata che vale davvero la pena di seguire. Questa volta sono in compagnia di amici esperti per discutere di un argomento complesso: la guerra in Ucraina e il suo impatto nel cyberspazio. Abbiamo avuto l'onore di avere con noi Stefano Zanero, professore associato al Politecnico di Milano in Cyber Security, Stefano Mele, avvocato e membro del Comitato Atlantico Italiano, e Arcangelo Rocciola, giornalista dell'Agi.

Abbiamo iniziato discutendo del ruolo di Anonymous e di altri gruppi di hacking nel contesto della guerra in Ucraina. Stefano Zanero ha spiegato che Anonymous, più che un collettivo organizzato, è un nome che chiunque può utilizzare per rivendicare attacchi, il che rende difficile attribuire con certezza le azioni a un singolo gruppo. Abbiamo riflettuto su come questi gruppi abbiano dichiarato guerra cibernetica alla Russia subito dopo l'invasione dell'Ucraina, e su come ciò abbia portato a una copertura mediatica senza precedenti.

Stefano Mele ha evidenziato come la cyberwar non esista veramente come concetto isolato; piuttosto, le operazioni cyber sono spesso complementari alle azioni militari tradizionali. In questo conflitto, sembrerebbe che la cyberwar abbia avuto un ruolo più di supporto che di attacco diretto. La NATO ha chiarito che un attacco cyber potrebbe essere considerato un atto di guerra, con conseguenze potenzialmente cinetiche, cioè militari. Questo ha probabilmente dissuaso la Russia dall'impiegare attacchi cibernetici su larga scala.

Arcangelo Rocciola ci ha fornito una cronologia degli attacchi rivendicati da Anonymous, sottolineando come la guerra in Ucraina sia diventata anche una guerra mediatica, con grande enfasi sui social media e una narrativa che coinvolge anche la cyberwar. Abbiamo discusso di come i media abbiano trattato gli attacchi, spesso con una comprensione limitata del loro impatto reale.

Abbiamo anche esplorato il ruolo della disinformazione e della propaganda. La Russia, con le sue campagne di disinformazione, ha cercato di influenzare l'opinione pubblica ucraina e mondiale. Tuttavia, la resistenza ucraina ha dimostrato che non è così facile piegare la volontà di un popolo attraverso la propaganda.

Infine, abbiamo discusso di come la guerra cibernetica possa essere vista come una guerra in tempo di pace, un modo per esercitare pressione senza sparare un colpo. Tuttavia, quando il conflitto diventa reale e cinetico, gli attacchi cyber possono perdere di efficacia rispetto alle azioni militari dirette.

Questo episodio ci ha permesso di esplorare le complessità di un conflitto moderno, dove il cyberspazio gioca un ruolo cruciale ma spesso frainteso. Abbiamo concluso riflettendo su come la comunità internazionale possa continuare a supportare l'Ucraina, sia attraverso azioni dirette che tramite la resilienza informatica e la lotta contro la disinformazione.