Ieri è stato compiuto uno dei più grandi attacchi informatici mai registrati, colpendo il sistema DNS, fondamentale per la navigazione su internet. Il DNS, o Domain Name System, traduce i nomi dei siti web in indirizzi IP, permettendo la corretta navigazione. L'attacco non ha colpito direttamente i server dei siti come Twitter o CNN, ma ha mirato a DIN, uno dei principali fornitori di servizi DNS. In pratica, è come se avessero spento i mezzi pubblici e le indicazioni stradali che ci permettono di raggiungere i vari negozi, senza toccare fisicamente i negozi stessi.
Questo evento ha portato offline più di duecento domini, tra cui quelli di grandi aziende come GitHub e Twitter. L'attacco è stato effettuato tramite una botnet composta da dispositivi IoT, come telecamere di sorveglianza e elettrodomestici intelligenti, evidenziando la vulnerabilità di questi dispositivi e la necessità di migliorare la loro sicurezza. La situazione è resa ancora più interessante dal contesto geopolitico: pochi giorni prima, la CIA aveva dichiarato la possibilità di un grande attacco durante le elezioni presidenziali, e ora ci troviamo di fronte a un evento di portata simile.
Le implicazioni di questo attacco sono molteplici. Primo, la sicurezza dell'infrastruttura di internet richiede un'attenzione costante e miglioramenti continui. Secondo, l'Internet delle Cose rappresenta un rischio significativo se non viene gestito correttamente, poiché può essere sfruttato per creare enormi botnet. L'attacco di ieri è stato il più grande DDoS mai registrato, e dimostra quanto sia cruciale affrontare questi problemi con urgenza.

In questa Puntata
Un massiccio attacco informatico ha colpito il sistema DNS, mettendo offline numerosi siti in tutto il continente americano. L'attacco, effettuato tramite una botnet di dispositivi IoT, ha evidenziato la vulnerabilità delle infrastrutture critiche di internet, sollevando questioni sulla sicurezza e sull'urgente necessità di soluzioni per proteggere l'Internet delle Cose.